L'APPARENZA - Numero Uno 1988
L'apparenza 1988 A portata di mano Specchi opposti Allontanando L'apparenza Per altri motivi Per nome Dalle prime battute Lo scenario |
A PORTATA DI MANO BATTISTI-PANELLA Dicendo abbiamo tempo ci giri intorno stemperi e riempi come dire centotre vasetti di liquido con colore diluito che certamente è meno previdente di una conservazione che alimenti tutti i tuoi seguenti spunti di appetito. Sono fluidi a vedersi c'è un piacere anche perché qualcosa si nota che manca e se ci fosse è come non avesse nome. Abbiamo tutto il tempo. E poi il discorso prende una piega architettonica nell'aria con le mani, si collega ai pianti rampicanti all'euforia da giardino ai pensili eccitanti. All'ornamentale destino. E tutto il tempo è vicino a portata di mano sul tavolino, sul ripiano su quanto ti è più caro. Ma se cominciassimo che ne dici se entrassimo nel vivo oltre la porta orale saliamo a perpendicolo la scala che nel muro si avvita. L'umido della parete nella mano s'asciuga sempre più parete che d'acciughe sale su nella rete in muratura. Saliamoli i gradini con le punte e pure sconoscendo se calziamo un'epoca, una storia, una leggenda in cui calati, risalendo siamo. E l'anta si spalanca. Dicendo abbiamo tempo tu intendevi dire il contrario vedevi necessario che quanto vai inventando oggi non te lo ritrovassi sempre vivido tra i piedi tale e quale esatto nel reale con i particolari talmente precisi un domani da non credere che i fatti siano intrisi di te così profondamente così com'è com'è vero avvengano in assenza di qualsiasi sostanza. Volevi invece dire prendi il tempo con me un po' interrogativa mentre la mano offriva abbiamo tutto il tempo aroma di caffè. SPECCHI OPPOSTI BATTISTI-PANELLA Ero distratto tu ti davi da fare e non c'eri affatto oppure ti muovevi con un ronzio d'insetto che mi assopiva avevo le palpebre in bilico entravo nel ciclico avvertimento di caduta di mani per tornanti di caduta di sonno in blocchi pesanti. La distrazione questa effusione sgretolamento e spargimento della molto inutile attenzione ridotta a polvere. E debolmente io ti avvicinavo e ti accostavo, sbagliando i tempi, a memorabili esempi di abbandono di incontro ti ascolto capisco ma non molto intuisco però la giravolta degli oggetti. Tu aspetti di vedermi passare abbracciato a qualcosa che mi sta giostrando. Mi aspetti per salire mi stai stringendo i fianchi. Sei entrata nella stessa distrazione creata perché potesse accadere qualcosa e tutto succede quando tutto riposa. Quando l'attenzione per essersi sporta narcisista ai suoi sguardi rovina e se n'è accorta appena troppo tardi nostra fortuna. Ero distratto e fatta tu sei di svista. Se fossimo simpatici uno all'altra saremmo specchi opposti riflessi limpidi e inebetiti tra se stessi. ALLONTANANDO BATTISTI-PANELLA E poi di che parliamo di come per favore hai fatto se non ti dispiace replicarlo quel gesto quell'insieme di cose e di non cose che accadono una volta e quindi possono ripetersi a richiesta e non per caso in cambio ti rifaccio il mostro mi tolgo le foglie dalle dita il vento pettinato ritorno ai connotati riprendo i miei colori a mano libera e meglio puoi vedermi allontanando e poi di che parliamo trasvola sopra l'ultima papilla la farfalla e la lingua la spilla e ripeschiamo l'oh dello stupore col quale incorniciamo il fragile leggero di quel che non diciamo e poi di che parliamo di come sei tracciata appena su carta o traspari in filigrana trapassi le pareti solletichi anche l'aria ma un gesto un solo gesto ti torna solida un gesto che è richiesta e non è caso in cambio non invento niente mi butto di sotto o non mi butto mi sto distrattamente sfrenando dal mio posto proietto il bell'aspetto mi tramo intrecciami e puoi vedermi meglio allontanando e poi di che parliamo. Nel libro d'avventure saltiamo le parole e le figure. L'APPARENZA BATTISTI-PANELLA L'apparenza Quindi facendo finta che non sai parlare ti metti un dito in bocca, l'anulare. Dirigi una quinta qualsiasi sposti tre vasi come le tre carte mi metti a parte di una confidenza senza vocali e senza consonanti tiri con gli occhi chiusi sull'atlante l'indice come un pulsante accende una nazione in cui mi sa che a quest'ora è notte piena o molto nuvoloso pieghi la schiena cali il tuo sipario di capelli sopra l'armamentario voluttuario quindi ti sollevi in mulinelli dall'indaco e il blu di Prussia profondissimi. Ti rilassi bussando tristemente assorta sopra una porta che non c'è per niente la spingi che era aperta mi racconti come un capogiro i fatti i posti pieni di respiro mi presenti un regalo ed attraverso ci vedo le tue mani contenenti lo scarti prima sciogli questi fiocchetti inestricabili ti imbrogli e fai cadere e credere in un danno incalcolabile e l'aria vulnerabile raccogli incolli l'invisibile e d'improvviso scrolli in gocce questa scena fai la feroce coi baffi che non hai da puma sulle guance gonfiate fai la precoce. Che scarica un gran volume d'indolenza incendiaria quindi sei l'avversaria di un arioso colosso pugilatore poi mormori indecenze senza parole a un confessore lo respingi in sequenza d'inseguimento infili il balcone ti scansi di lato fai la ricognizione se ha fatto centro il precipitato. Rientri con cavalli fragorosi e salti di delfini tra marosi. PER ALTRI MOTIVI BATTISTI-PANELLA Ah! questa poi sento di star per vivere e nello stesso momento tremila riluttanti col lunghissimo mento e i denti scricchiolanti avidamente tremila debuttanti sfondano contemporaneamente le quattro pareti nemmeno tanto ingenuamente perché non c'erano segnali di divieti. Ah! questa poi sento di star per vivere e i villini camminano dopo i pranzi con l'inquilino in bocca stuzzicante anzi tutte le belle pancione dovrebbero fregiarsi di un balcone. Ah! come sono triste mi mangerei oltre il pasto le liste dei vini se fossero di sfoglie coi croccantini al posto delle scritte. Avrei una voglia, un taglietto d'affetto. Cosa sento ma niente. Un affetto non si prova s'indossa direttamente. Ah! come siamo vivi come tutto accade per tutt'altri motivi. Mettiti nei tuoi panni dove sei più aleatoria. Siamo nella preistoria ecco una frase che durerà. Sapessi tu come me ne ricordi un'altra della quale non ho alcun ricordo perché non avemmo motivi nemmeno di disaccordo anzi come i lati di un triangolo isoscele non avemmo motivo di conoscerci. Ma sento un tepore carnale che cresce sarà un saldatore che al naso mi unisce. Ah! come sono vivace come uno che tace e ci si domanda chi ha fiatato ed ognuno si voltò dall'altro lato credendo di aver pronunciato lui stesso quella frase chi ha parlato è l'autista che pronuncia il discorso più lungo che esista. Al ritorno la strada restò sola e le corsie incontrandosi non dissero nemmeno una parola. Ah! questa poi sto per vivere di fresco e me ne esco uno da una parte uno dall'altra la Commedia dell'Arte. Ah! come sono vivace come uno che tace. PER NOME BATTISTI-PANELLA Ha un nome molto bello che se me lo ricordo lo chiamo quel bel nome. E lei starà non in qualche foresta ma in qualche bestiola che colta sul fatto si volterà di scatto mostrando i suoi tre quarti stupefatti e gli inzuppati come dolci nel latte bianchi degli occhi con il tocco sopra d'amarena. Per nome ma non tanto per davvero starà leggendo un libro nel pensiero e infilerà un segnale nel sospeso. Ha un nome molto bello, molto illeso che se me lo ricordo si apre un fico golosamente arreso se lo dico. E lei starà misurando con calme sequenze di palmi su sé quanto dista la gola fatalista da tutta la tastiera del costato. Avrà accordato il respiro con l'arco della dorsale e sembra l'obiettivo del suo cruciale sbarco. Per nome quell'alone protettivo che la dimenticanza ha rinforzato la punta della lingua m'ha aggredito. Ha un nome molto bello, smemorato. Starà guardando molto da vicino qualcosa che da qui non l'indovino. E lei starà. DALLE PRIME BATTUTE BATTISTI-PANELLA Dalle prime battute riconosce il posto ridente labbriforme costa ilare quando vede scendere l'umorista turista che alle prime bracciate dell'orchestra riconosce il posto. Dai primi segni di vita e alla vista dell'insigne pietra mistica, ad un attento esame superficiale riconosce l'artistica località banale. Tu come scendi dal predellino t'informi sui movimenti del mattino l'entrata dell'ossigeno e il preserale andantino e su chi mai diriga dal braccio abile e il viso impronunciabile uscirai all'aperto così come ti trovi senza nessun preavviso come la faccia di un dado che abbia una probabilità sola su sei su come sei o come le altre cinque di cui una la più opposta e quella più nascosta è quella che tiene i piedi in terra e sulla quale poggi. Che tempo fa oggi dici guardando attorno sapendo che fa un tempo ogni giorno. Sul predellino sali sapendo che durano soltanto i finali e tutti i posti intanto prima dei saluti dici tu sono loro i turisti Ti sta partendo la cartolina da te si ritaglia il fine rettangolino. Sfogliate ti salutano le tue vedute dissuase tornate verso casa di contro un limpido smalto così incrinabile. LO SCENARIO BATTISTI-PANELLA Dici che non capisci ma io so che tutti capiscono tutto e t'intestardisci io sarei un panno nero nel salottino scuro non c'è acqua né fuochino che fuori lo trascini quel detrito e lì l'incendi abbrustolito. Diventi malevola come se io fossi una persona. Diventi, come i tutti che capiscono, sincera ossia dici come sarei se fossi l'immagine a somiglianza del tuo rancore o malessere d'essere sincera, parlando di te. Dici che non capisci eppure quel che dici è tutto vero di più quando inveisci quando pesantemente costruisci periodi che speri d'odio ma ad ogni affondo ti si scopre un po' il corpo. Diventi simpatica simile tu ossia con sentimento e parli sempre d'altro di quel tossico che bevi lo stai dicendo con le stesse parole di tutti. Forse è questo che tu non vorresti riuscire a capire: che favorevole è come essere contro e in mezzo c'è una zona di silenzio difficile anche un po' recalcitrante dove un parere vale quello che vale è l'ombra trasparente o niente che traspare silenziosamente tutti tra sé e sé pensano le stesse cose. Dici che non capisci e questo ti convince a non capire però non ci riesci non ti sai trattenere e ti dispiace ti dispiaci tu. Avendo voglia tempo e la serata adatta tutto è dimostrabile soprattutto il contrario con un'abile manipolazione dello scenario. Mentre è un combattimento quello che dici sono nemmeno abili mosse tra quello che dici e come vorresti che fosse.