gennaio-giugno 2006
La comunità di Carfizzi festeggia
Sant’Antonio
Così riapparvero i colori della
statua di Sant’Antonio
Carfizzi, torna, restaurata per la
festa, la statua di Sant’Antonio
Carfizzi, quando piccolo è bello
Carfizzi, addio amaro
MONTAGNELLA, IL LUOGO DEL RISCATTO
DEI DIRITTI
LA CGIL CROTONESE
FESTEGGIA I SUOI 92 ANNI
TOSSICODIPENDENZE, LEZIONE NELLE
SCUOLE
IL FUTURO DEGLI
SPORTELLI LINGUISTICI
SIATE ORGOGLIOSI DI ESSERE PARTE DI
UNA MINORANZA
Distretto albanese e nuove tariffe
discusse in Consiglio
Il Carfizzi cala il tris
Carfizzi, giornata dell’amicizia
dedicata alle tossicodipendenze
A Carfizzi l’Ulivo sfiora il 50 per
cento
OPERAZIONE CARFIZZI
ACUTO DI BONESSE, IL CREMISSA VOLA
Finanziato "Asilo" accoglienza a 20
stranieri
Un Carfizzi svogliato
si consegna senza attenuanti agli scatenati ospiti
Dagli immigrati ai lavori pubblici è
scontro aperto Tascione-Alfieri
Carfizzi, incontro preparatorio per
creare l’Avis
Confederazione Italiana agricoltori:
rieletto Amoroso
IL
PETILIA PASSA SUL CAMPO DI CARFIZZI
Abate e l'intrigante ‘Mosaico' di
personaggi
Ex tossicodipendenti
salgono in cattedra
I PICCOLI KOSSOVARI DI CARFIZZI
INIZIANO A INSERIRSI NELLA SCUOLA
La Provincia va a Roma per il libro
di Abate
Taglio abusivo di
alberi pensionato denunciato
PAGLIARELLE FA TRIS LA FUGA CONTINUA
A Carfizzi strade ripulite dagli Lpu
IL CARFIZZI CALA UN TRIS DA URLO
CARFIZZI SI CONFERMA PAESE SOLIDALE
TRA CARFIZZI E CLARÀ E' UN PAREGGIO
EQUO
Parma il secondo
Festival della cultura calabrese
Ossigeno per l’Alto Crotonese
Il Carfizzi fa cinquina
Restaurati i calici
A Carfizzi la partita viene sospesa
al 62’ |
da "Il
Crotonese" del 23/26 giugno 2006
La comunità di Carfizzi
festeggia Sant’Antonio
Anche
quest’anno la festa di Sant’Antonio, nonostante la poca clemenza del
tempo nel pomeriggio a del 12, non ha deluso le attese dei fedeli
della piccola comunità albanofona.
I festeggiamenti di quest’anno hanno soddisfatto proprio tutti.
Due giornate di festa in cui l’intera comunità si è fermata per
celebrare il suo santo patrono e protettore.
La statua del Santo di Padova è stata venerata per tredici giorni, a
partire dal 31 di maggio, con l’inizio della Tredicina, durante la
quale sono stati toccati, da quattro parroci invitati da don
Vincenzo Ambrosio, diversi aspetti della vita di Antonio di Padova,
motivi di preghiera.
La festa vera e propria è iniziata il 12 pomeriggio quando la statua
ha lasciato il suo santuario per percorrere in processione le strade
ed i vicoli del piccolo centro crotonese, ma la pioggia ha
interrotto la processione, costringendo i fedeli ed i portantini
prima a riparasi sotto balconi e porticati e poi a riportare la
statua nella propria chiesa.
Il 13 mattina, sotto un sole splendente, è proseguita la processione
da dove era stata interrotta il giorno prima per poi concludersi
intorno alle 14 con l’arrivo nella chiesa madre di Santa Veneranda
dove la statua è stata lasciata per essere venerata dai fedeli.
Nel tardo pomeriggio tutta la comunità religiosa di Carfizzi si è
ritrovata sul sagrato della chiesa di Santa Veneranda per assistere
all’uscita del Santo per essere accompagnato nel suo santuario.
Al seguito della statua oltre alla comunità religiosa di Carfizzi
c’erano anche fedeli giunti da San Nicola, Pallagorio, Melissa e da
altri paesi limitrofi.
I festeggiamenti religiosi si sono conclusi con la celebrazione
della messa nel santuario di Sant’Antonio e la distribuzione dei
mostaccioli donati, durante la Tredicina, dai fedeli al Santo.
I due giorni di festa sono stati allietati dalle note della banda
musicale di Carfizzi diretta dal maestro Franco Amendola.
Ad accompagnare la statua per le vie del paese non c’erano solo i
fedeli, ed il parroco don Vincenzo, che per l’occasione era
accompagnato da don Domenico Parrotta originario di Carfizzi e
parroco del Santuario del Divino Amore di Roma, ma anche le
autorità: l’Arma dei Carabinieri rappresentata dai militari della
stazione di San Nicola; il sindaco Caterina Tascione; i volontari
della sezione della Croce Rossa di Carfizzi.
A margine dei festeggiamenti religiosi, le serate di piazza ed i
festeggiamenti civili sono stati curati dal comitato feste.
Lo spettacolo, con Stefania Conte e Francesca Guido, del 12 sera
causa pioggia è stato cancellato, mentre nella serata successiva le
manifestazioni civili sono iniziate intorno alle 21.30, quando i
cittadini hanno potuto ammirare i fuochi pirotecnici che si levavano
dalla valle di Sant’Antonio illuminando il cielo ed i boschi
circostanti. Uno spettacolo che ha colpito positivamente tutta la
popolazione.
Conclusi i fuochi la gente si è riversata tutta in piazza Tassone
per godersi il concerto di Orietta Berti.
Oltre ai cittadini di Carfizzi, al concerto erano presenti numerosi
spettatori venuti dai paesi del circondario per ascoltare le canzoni
di una delle madri della musica leggera italiana.
Due ore di concerto accompagnato da scroscianti applausi e cori del
pubblico.
Ancora una volta una festa ben riuscita grazie al contributo di
tutta la comunità di Carfizzi ed al lavoro svolto dal comitato feste
e dal parroco don Vincenzo Ambrosio.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 6/8 giugno 2006
Le fasi del recupero della statua lignea
del 700 venerata a Carfizzi
spiegate dalla restauratrice Maria Teresa Ruggiero
Così riapparvero i colori della statua di Sant’Antonio
“La mia
doverosa presenza non è soltanto dovuta ad esigenze professionali, ma
soprattutto vuole essere un modo per sensibilizzare la comunità al
recupero dei manufatti artistici che fanno parte delle nostre tradizioni
e che sono elementi attivi nell’espressione della storia”. Così ha
esordito la dottoressa Maria Teresa Ruggiero, restauratrice della statua
lignea raffigurante Sant’Antonio di Padova, intervenuta, la sera del 4
giugno, davanti ai fedeli della comunità di Carfizzi.
La restauratrice, originaria di Casabona ma da anni residente a
Filadelfia, in provincia di Vibo Valentia, dove esercita la sua attività
di restauratrice, su invito del parroco di Carfizzi, ha incontrato la
comunità locale alla quale ha spiegato, supportata da computer e
proiettore, tutte le fasi del restauro dell’effige del Santo di Padova.
Come si evince dalle foto, realizzate dalla stessa restauratrice, il
restauro è stato molto meticoloso.
La statua del santo patrono di Carfizzi è una scultura antichissima, con
molta probabilità scolpita su legno di pero a fibra compatta che può
essere fatta risalire tra il 1600 ed il 1700, quindi un’opera di elevato
valore storico - artistico.
La statua, ha detta della stessa Ruggero, è stata assemblata con un
certa maestria, tanto che la superficie risulta preparata a gesso e
colla animale, una tecnica che all’epoca, era solito utilizzare per le
sculture di una certa importanza.
Il restauro ha ridato alla statua, che nel corso degli anni aveva subito
diversi interventi alcuni dei quali dannosi alla scultura stessa, i suoi
cromatismi originali.
“In ordine cronologico - ha detto la restauratrice - mi è sembrato di
poter distinguere tre momenti diversi in cui sono stati effettuati dei
restauri della scultura. Il primo è stato effettuato con molta
probabilità in seguito ad evento dannoso subito in passato come ad
esempio un incendio o un terremoto, in quanto sono state trovate diverse
bruciature sul braccio, sulla mano e sul tronco della statua. Dal tipo
di materiale utilizzato e dalla tecnica impiegata, possiamo dedurre che
l’intervento di restauro è stato effettuato da un artista del tempo, se
non addirittura dallo stesso autore”.
Sulla questione degli interventi subiti dalla statua la Ruggero ha
proseguito sostenendo come l’ultimo “è stato sicuramente quello più
dannoso sia per il materiale utilizzato e sia perché ha fatto perdere
all’opera la sua identità”.
Dopo questo restauro si può dire che la statua di Sant’Antonio è stata
rimessa a nuovo. La comunità religiosa di Carfizzi ed il suo parroco
devono essere orgogliosi per aver voluto questo genere di opera su una
scultura che ha un notevole valore storico, artistico e, soprattutto,
religioso.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 2/5 giugno 2006
Carfizzi, torna,
restaurata per la festa, la statua di Sant’Antonio
E' un’effige del '600
Dopo
due mesi, Sant’Antonio di Padova, rientra nella sua chiesa del rione
omonimo.
La statua raffigurante il santo di Padova, nel mese di marzo era stato
mandata a restauro e martedì scorso, in occasione dell’inizio dei suoi
festeggiamenti, il 31 di maggio, è rientrata nel suo santuario.
Ad accogliere la statua accompagnata dal parroco di Carfizzi Don
Vincenzo, c’era tutta la comunità religiosa di Carfizzi, la banda
musicale ed una serie di fuochi e spettacoli pirotecnici.
Il restauro ha rimesso a nuovo una statua antichissima, che a detta
degli esperti del settore, sembra si possa far risalire al ‘600.
I festeggiamenti religiosi in onore di Sant’Antonio, nella piccola
comunità albanofona, sono iniziate il 31 di maggio con la celebrazione
della Tredicina che proseguirà fino a giorno 12 giugno tutte le mattine
alle 8.30 ed il pomeriggio alle 18.00.
Il 12 pomeriggio alle 17.00 la statua verrà portata in processione per
le vie del paese con rientro in serata nel proprio santuario; il 13
mattina alle 11.00 la processione proseguirà con il rientro della statua
nella chiesa madre di Santa Veneranda; alle 18.00 il Santo verrà
riportato nella suo santuario nel rione Sant’Antonio, con la
celebrazione della messa nel sagrato della chiesa.
I due giorni di processione saranno allietati dalla banda musicale di
Carfizzi diretta dal maestro Francesco Amendola.
Il programma dei festeggiamenti civili prevede, nella serata del 12
giugno, alle 22.00, una serata musicale con Stefania Conte e Francesca
Guido; nella giornata conclusiva del 13 giugno, alle 17.30 nel piazzale
della chiesa di Santa Veneranda, concerto della banda musicale di
Carfizzi; alle 21.30 i fuochi pirotecnici; alle 22.00 in piazza Pasquale
Tassone si esibirà, una delle madri della musica leggera italiana,
Orietta Berti.
Per l’organizzazione dei festeggiamenti quest’anno, rispetto a un anno
fa, c’è stata piena sintonia, in tutto, tra il parroco ed il comitato
organizzatore.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 30 maggio/1 giugno 2006
Celebrata domenica nel centro albanofono la
festa della piccola Grande Italia
Carfizzi, quando
piccolo è bello
Un’intesa perfetta tra Comune e Legambiente
Si è svolta a Carfizzi la manifestazione provinciale, organizzata dal
circolo provinciale di Legambiente, “Voler bene all’Italia – festa
nazionale della piccola grande Italia”.
All’iniziativa, voluta dall’amministrazione comunale, hanno partecipato
i bambini delle scuole elementari di Carfizzi vestiti con i costumi
tradizionali che avevano allestito un loro stand dove era possibile
acquistare alcuni oggetti di ceramica prodotti da loro e il cui ricavato
sarà devoluto in beneficenza. Hanno partecipato, inoltre, tre produttori
locali con i loro stand, gli addetti allo sportello linguistico di
Carfizzi e quello di San Nicola dell’Alto, un fotografo di San Nicola
dell’Alto con una mostra fotografica sui costumi e le tradizioni
arbereshe.
“Carfizzi è l’unico comune delle provincia di Crotone che ha aderito a
questa manifestazione”, ha esordito il sindaco di Carfizzi Caterina
Tascione, “abbiamo mobilitato la scuola che è il punto di partenza per
iniziare a dare una educazione ambientale ai bambini”. La presenza dello
sportello linguistico ed i disegni, fatti dai bambini delle scuole, con
le scritte in arbereshe, è un modo per valorizzare la nostra lingua e,
nello stesso tempo, valorizzare Carfizzi perché è un paese che, a
livello ambientale, merita di essere preso in considerazione”.
È vero, Carfizzi è stato sempre un paese che ha dato la dovuta
importanza all’ambiente infatti, da circa dieci anni, esiste un parco
per la tutela della macchia mediterranea, unico in tutta la provincia,
partecipa, da molti anni, alla manifestazione di Legambiente Puliamo il
Mondo e poi è un paese in cui i cittadini hanno un buon senso civico e
rispetto dell’ambiente in cui vivono.
Alla manifestazione, svolta nella piazza principale del piccolo centro
albanofono, era presente anche il presidente provinciale di Legambiente
Antonio Tata, il quale ha sostenuto che la scelta di svolgere la
manifestazione provinciale per i piccoli comuni a Carfizzi non è
casuale: “Da un pò di tempo stiamo seguendo il comune di Carfizzi, che è
uno dei pochi comuni della provincia che sta cercando di recuperare le
proprie tradizioni e poi ha la particolarità di essere un comune di
origine albanese e ciò lo rende diverso dagli altri”.
“È un comune vivace - ha proseguito il rappresentante di Legambiente -
per questo ci è sembrato giusto dargli quel poco che si può, attraverso
questa manifestazione che Legambiente organizza a livello nazionale,
dandogli un pò di visibilità e di aiutarlo a riprendere a vivere”.
La manifestazione, oltre ad essere allietata dalle note della banda
musicale di Carfizzi, ha visto i bambini delle scuole elementari
esibirsi in canti tradizionali arbereshe e calabresi.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 9/11 maggio 2006
I locali salutano il proprio pubblico
incassando una dura sconfitta
Carfizzi, addio
amaro
La N. Torre Melissa conquista tre punti d’oro
Carfizzi – Nuova Torre Melissa 0-2
Marcatori: 24’ Caputo; 28’ Palmieri
Carfizzi: Viviani D., Viviani G., De Fazio, Monaco, Abate G. (46’
Scarpino D.), De Paola, Basta, Lamanna, Iocca, Giudice, Abate M.
N. Torre Melissa: Benincasa, Armenio, Palmieri, Lionetti, Bonesse,
Fico (46’ Bevilacqua), Rossi, Amodeo, Vulcano, Caputo, Federico
Arbitro: Stripparo
Il Carfizzi si congeda dal proprio pubblico, disputando una pessima
partita e subendo una brutta sconfitta.
Mentre i giocatori di casa entrano in campo svogliati e senza idee, il
Torre Melissa, fin dai primi minuti, si dimostra più intraprendente dei
locali e già all’8’ si fa pericoloso: lungo lancio da trequarti campo,
la palla arriva all’attaccante ospite che di fronte a Viviani D. non
centra lo specchio della porta, mandando la palla sull’incrocio dei
pali.
Dopo lo scampato pericolo il Carfizzi si scuote e, nell’arco di due
minuti, sfiora per due volte la rete con Iocca, ma in entrambe le
occasioni la palla termina sul fondo.
Tra il 18’ ed il 21’ è ancora Iocca che ha sul piede la palla del gol,
ma in entrambi i casi è impreciso e spreca.
Al 24’ si verifica quella che è la legge del calcio, gol mancato gol
subito, il Torre Melissa passa: lungo lancio da centrocampo la difesa di
casa è disattenta, la palla arriva a Caputo che con un pallonetto supera
Viviani D., 0-1.
Subita la rete i locali non riescono a reagire ed al 28’ gli ospiti
raddoppiano: lungo lancio da centrocampo, la difesa tenta invano la
tattica del fuori gioco, la palla arriva a Palmieri che con un
pallonetto di testa manda la palla alle spalle di Viviani D.
La seconda rete taglia definitivamente le gambe ai locali, il
centrocampo è allo sbando e tutte le palle conquistate vengono mal
gestite e riconquistate facilmente dagli ospiti.
Il secondo tempo inizia con la squadra locale in avanti ma gli
attaccanti non riescono mai a concludere in rete.
Nel momento migliore della squadra di casa l’arbitro, con troppa
fiscalità, espelle Viviani G., reo secondo il direttore di gara, di aver
commesso un fallo da ultimo uomo sull’attaccante ospite diretto verso la
porta. L’espulsione del difensore di casa provoca le forti proteste dei
giocatori di casa.
Con un uomo in meno il Carfizzi soffre ed al 78’ rischia di subire la
terza rete con Federico, che dall’interno dell’area calcia a lato.
A pochi minuti dalla fine della partita tra i giocatori di casa inizia
ad affiorare un certo nervosismo, dovuto probabilmente alla troppa
fiscalità, utilizzata nei loro confronti, dall’arbitro Stripparo, ed
inizia la saga delle espulsioni, dovute ad una serie di proteste
inopportune e spropositate: all’89’ viene espulso Basta che, dopo aver
calciato la palla verso l’arbitro ed aver subito l’ammonizione,
continuava a protestare. Al 91’ ed al 95’ vengono allontanati dal campo
anche Lamanna e Monaco per aver rivolto frasi ingiuriose nei confronti
del direttore di gara.
I locali, rimasti in sette, per protesta contro le decisioni arbitrali,
vogliono abbandonare il terreno di gioco ma, convinti dai propri
dirigenti, rimangono in campo e concludono gli ultimi minuti di gara
rimanendo fermi.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 5/8 maggio 2006
Celebrata la festa del Primo maggio dei comuni
arbereshe
MONTAGNELLA, IL LUOGO
DEL RISCATTO DEI DIRITTI
Dal 1919 simbolo delle lotte per il lavoro
Anche quest’anno le tre comunità albanofone della provincia di
Crotone si sono ritrovate alla Montagnella per celebrare la festa del
lavoro.
Per la gente di queste tre piccole comunità quella di quest’anno è l’88^
edizione del Primo maggio.
Una festa iniziata nel lontano 1919 quando, alla fine del primo
conflitto mondiale, gli uomini e le donne dei comuni di Carfizzi,
Pallagorio e San Nicola dell’Alto, dalla lingua e dai costumi così
diversi dai paesi vicini, decisero di essere “diversi” anche nel modo di
celebrare la festa del lavoro.
Una storia, quella della Montagnella, fatta di donne e uomini umili che
hanno fatto diventare quella montagna il luogo della voglia di riscatto,
un modello di lotta per la conquista dei diritti, il simbolo di
speranza.
La manifestazione del 1° maggio quest’anno è iniziata intorno alle 8.30
quando, tra le vie ed i vicoli di Carfizzi, echeggiavano le note
dell’Inno dei lavoratori, intonate dalla locale banda musicale, che
annunciavano l’inizio dei festeggiamenti e la partenza del corteo per
raggiungere la Montagnella, dove ad attendere c’erano le autorità
politiche, sindacali e tanta gente comune.
Ad aprire gli interventi delle istituzioni è toccato al sindaco di
Carfizzi, Caterina Tascione che ha ricordato come il Primo maggio alla
Montagnella sia stato, ed è “una festa all’insegna della pace e della
solidarietà verso i più deboli”.
La Tascione, nel suo intervento, ha auspicato una nuova primavera
politica, che possa portare ad un reale sviluppo del territorio.
Dopo il primo cittadino di Carfizzi è intervenuto il sindaco di
Pallagorio Antonio Blandino il quale ha incentrato il suo intervento sul
tema del lavoro, della precarietà e della lotta alla criminalità
organizzata: “Il primo maggio di quest’anno è particolare perché, dopo
cinque anni di mal governo, albeggia la speranza di vedere un governo
capace di dare risposte concrete al mondo del lavoro”.
“In Calabria - ha continuato il sindaco di Pallagorio - inizia a
respirarsi un’aria diversa. La manifestazione di oggi a Locri ed giovani
di quella terra ne sono un esempio, da loro è nata la lotta contro la
criminalità organizzata, da loro è nata la speranza di un avvenire
migliore fatta di solidarietà, di legalità e di giustizia. È nata
proprio a Locri il riscatto di questa nostra terra”.
Quindi è intervenuta Lucia Servello, della segreteria provinciale della
CGIL: “La CGIL è stata sempre presente alla festa del Primo maggio di
Carfizzi, perché riteniamo che da Carfizzi, come hanno fatto tanto tempo
fa i nostri padri, possa partire il riscatto di questo territorio. Mi
auguro che questa tradizione venga trasmessa ai nostri figli, perché è
una tradizione di pace e di lotta per il lavoro”.
La Servello, come i suoi predecessori, ha voluto ricordare la
manifestazione di Locri: “Anche noi come quelli di Locri diciamo no alla
mafia e si alla legalità ed allo sviluppo”.
All’intervento della rappresentante sindacale, è seguito quello
dell’assessore della Comunità Montana dell’Alto Crotone, Antonio Anania:
“E’ la prima volta che vengo alla festa del primo maggio a Carfizzi. In
questa montagna si riesce a respirare un’aria intrisa di storia e di
tradizione. Una tradizione che si ispira ai valori del lavoro e della
lotta per il lavoro che paradossalmente assumono sempre più attualità”.
E’ toccato al sindaco di San Nicola, Vincenzo Pace, concludere gli
interventi istituzionali. Secondo il primo cittadino sannicolese, le
pubbliche amministrazioni, il sindacato e le categorie imprenditoriali
devono lavorare insieme per creare occasioni di lavoro ed ha invitato i
presenti a non rassegnarsi: “Bisogna credere allo sviluppo di questo
territorio e noi ci crediamo. Da oggi in poi dobbiamo parlare
effettivamente di lavoro, di attività imprenditoriali e di sviluppo. Non
ci dobbiamo rassegnare”.
Dopo gli interventi degli amministratori si è proceduto a premiare i
vincitori del concorso “Shkrumi arbereshe”, organizzato dai tre
sportelli linguistici, a cui hanno partecipato le scuole elementari e
medie di Carfizzi, San Nicola e Pallagorio.
Sono risultati vincitori del concorso: Angela Vulcano, Giovanna Basta e
Giovanna Scichitano, della scuola elementare di San Nicola; Eugenia
Lettieri, Ada Benevento e Ada Bastone delle elementari di Carfizzi;
Angela Turano, Simone Macri e Stefania Salerno della scuola media di San
Nicola; Pasquale Martucci, Paola Pontieri, Alessandro Parrotta della
scuola elementare di Pallagorio; Davide Ruggero, Francesca Sara Gangale,
Carmine Mustacchio della scuola media di Pallagorio.
Il “premio junior” è andato a Giuseppe Basta di Carfizzi, mentre il
premio per il miglior elaborato del comprensorio è stato vinto da Luca
Garrubba.
Conclusa la premiazione si è assistito al concerto della banda musicale
di Carfizzi-Pallagorio, diretta dal maestro Franco Amendola, ed allo
spettacolo messo in scena dai bambini dalla scuola di ballo di Carfizzi.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 5/8 maggio 2006
Presentato a Carfizzi, in occasione del Pimo
maggio,
il libro di Lucia Servello sulla camera sindacale
LA CGIL CROTONESE
FESTEGGIA I SUOI 92 ANNI
La celebrazione dei cento anni della CGIL nel territorio crotonese
sono iniziate a Carfizzi.
In occasione dell’88^ edizione del Primo maggio alla Montagnella,
domenica 30 aprile, è stato presentato il libro di Lucia Servello “La
Camera del Lavoro di Crotone, 92 anni di lotte sociali”.
Il libro della Servello ripercorre 92 anni di storia e di lotte che
hanno caratterizzato la Camera del Lavoro crotonese.
Oltre all’autrice, alla manifestazione erano presenti i massimi
rappresentanti provinciali e regionali della CGIL, il segretario
provinciale Pasquale Aprigliano, Antonio Gatto della segreteria
provinciale, Nino Zumbo della segreteria regionale, Franco Baruffi del
dipartimento nazionale Michele Furci dell’archivio regionale, i sindaci
di Carfizzi e San Nicola, i già onorevoli Giovanni Lamanna e Giancarlo
Sitra, i candidati del centrosinistra alle elezioni comunali di Cirò
Marina Antonio Gallelo e di Pallagorio Francesco Rizzuti.
I lavori sono stati introdotti da Antonio Gatto, il quale ha sostenuto
che con la pubblicazione del libro della Servello si ripercorrono i 92
anni della Camera del Lavoro di Crotone: “Con la presentazione del libro
a Carfizzi, abbiamo cercato di coniugare questi 92 anni della CGIL di
Crotone con gli 88 anni dell’iniziativa che si svolge nella Montagnella
di Carfizzi per il 1° maggio”.
All’intervento di Gatto è seguito quello di Nino Zumbo: “Il libro è
frutto di un paziente lavoro di ricostruzione della Camera del Lavoro di
Crotone”.
Secondo Zumbo l’autrice ha saputo rappresentare le passioni di un tempo:
“ha saputo contestualizzare la storia della Camera del Lavoro di Crotone
con gli eventi storici nazionali. Ha fatto un lavoro di sintesi molto
pregevole”.
Nel suo intervento, il rappresentante regionale della CGIL ha invitato
le istituzioni presenti ad investire sui giovani progettando ed
investendo sulle generazioni future: “Oltre alla crescita ed alla
ricchezza, ha concluso Zumbo, ci interessa che ci siano condizioni di
vita migliori e di crescita sociale”.
Quindi è intervenuto Michele Furci: “Il libro di Lucia deve servire come
momento di riflessione e come esperienza che deve essere presa ad
esempio da altri territori. Lucia ha fatto la scelta di raccogliere gli
aspetti fondamentali della vita della Camera del Lavoro di Crotone. In
queste pagine si può vedere la passione con cui Lucia ha vissuto i
momenti più importanti della CGIL crotonese”.
Dopo Furci è intervenuta il sindaco di Carfizzi, Caterina Tascione:
“Abbiamo voluto presentare il libro a Carfizzi per dire che ci siamo.
Abbiamo voluto far coincidere la presentazione del libro con l’88^
edizione del Primo maggio alla Montagnella che per Carfizzi è un momento
particolare. Non solo perché dal 1919 si incontrano le tre comunità
arbereshe per festeggiare il Primo maggio, ma perché quella montagna
rappresenta i valori che vanno sempre difesi: pace, libertà,
uguaglianza, tolleranza e difesa dei deboli”.
Dopo la Tascione sono intervenuti il suo collega di San Nicola, Vincenzo
Pace, il segretario provinciale del PdCI, Giancarlo Sitra, l’onorevole
Giovanna Lamanna e la stessa autrice.
I lavori sono stati conclusi dal segretario generale della CGIL di
Crotone Pasquale Aprigliano che nel suo appassionato intervento non ha
mancato di lanciare qualche frecciata ai politici ed agli amministratori
del territorio: “La nostra provincia è all’ultimo posto in tutti i
settori. Al centro della nostra agenda deve esserci il lavoro. Ma non
esistono luoghi dove si possa discutere di lavoro”. Chi non sa sfruttare
le occasioni per creare posti di lavoro è complice della creazione della
disoccupazione e della mancanza di sviluppo”.
Nel suo intervento Aprigliano ha posto l’accento sulla presenza della
criminalità che condiziona fortemente lo sviluppo del territorio e sul
fatto che in politica esistono troppi personalismi: “Solo mettendo da
parte i personalismi si può intraprendere un vero processo di sviluppo”.
Il segretario provinciale della CGIL ha concluso il suo intervento
invitando tutti a sedersi intorno ad un tavolo per discutere di sviluppo
perché per ridare vigore al crotonese è necessario il concorso di tutti:
sindacati, istituzioni e politica.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 5/8 maggio 2006
Nell'Istituto comprensivo di Pallagorio
TOSSICODIPENDENZE,
LEZIONE NELLE SCUOLE
Con lo slogan “La vita è una luce ….Non spegnerla con la droga”, si
è concluso venerdì scorso la seconda edizione della “Festa
dell’Amicizia” che aveva come tema la prevenzione alle
tossicodipendenze.
Alla manifestazione, organizzata dalle professoresse Carmela Bucceri e
Barbara Loiacono, della scuola media di San Nicola dell’Alto, con le
quali ha collaborato Loredana De Santis, della scuola media di
Pallagorio, hanno preso parte gli alunni delle scuole medie di
Pallagorio, Umbriatico e San Nicola dell’Alto-Carfizzi.
I lavori sono iniziati con il saluto del dirigente dell’istituto
comprensivo di Pallagorio De Simone e sono proseguiti con gli interveti
del direttore generale dell’ASL 5 Thomas Schael che ha posto l’accento
su come la prevenzione, la famiglia, la scuola ed il dialogo possano
essere alcune delle armi più efficaci nel combattere il fenomeno delle
tossicodipendenze che minacciano la società contemporanea.
Dopo il direttore Schael è intervenuto Rino Frisenda, della comunità
C.A.S.T., il quale vede nelle comunità di recupero la speranza di uscita
dal tunnel delle tossicodipendenze. All’intervento di Frisenda sono
seguite le testimonianze di alcuni ragazzi ospiti del C.A.S.T.
Quindi è intervenuto il direttore del dipartimento dipendenze della
Questura di Crotone Giuseppe Palucci che ha spiegato ai ragazzi cosa
sono le droghe ed i danni psicofisici che queste provocano, il perché si
arriva a consumare droghe, il come uscire e cosa fare quando si conosce
qualcuno che fa uso di sostanze stupefacenti.
Il dirigente della sezione volanti della questura di Crotone Cimarrusti
ha illustrato ai ragazzi i rischi penali che si incorrono sia nel
consumare che nello spacciare sostanze stupefacenti.
All’intervento di Cimarrusti è seguito quello del dirigente medico della
questura crotonese Salvatore Pontieri il quale ha invitato i docenti ad
aiutare i ragazzi ed indirizzarli verso una sana crescita.
Alla manifestazione sono ancora intervenuti, dando il loro importante
contributo, l’educatrice di comunità Monica Fresta, il direttore del
distretto sanitario dello Ionio Piero Vasapollo, il direttore del ASL di
Cirò Marina Aurelio Benedetti ed il responsabile del SerT di Crotone
Domenico Capria.
Durante la manifestazione sono stati esposti i lavori, tutti ricchi di
significato, realizzati dagli alunni della scuola media di San Nicola
dell’Alto.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 1/4 maggio 2006
La Provincia ha presentato un progetto per
consentire di
continuare l'attività a Carfizzi, Pallagorio e San Nicola
IL FUTURO DEGLI
SPORTELLI LINGUISTICI
In cantiere anche una programmazione
radiotelevisiva in lingua minoritaria
Dopo la loro istituzione, avvenuta qualche mese fa, gli sportelli
linguistici presenti nei tre comuni arbereshe del territorio di Crotone,
con molta probabilità, avranno un seguito.
Infatti la Provincia di Crotone, nei giorni scorsi ha presentato un
progetto che prevede il proseguimento ed i sostegno delle attività degli
sportelli linguistici dei comuni di Carfizzi, Pallagorio e San Nicola.
Il progetto prevede il proseguimento delle attività, il sostegno, la
promozione della lingua e della cultura albanese nei tre comuni
albanofoni e favorire l’utilizzo della lingua arbereshe all’interno
degli uffici delle pubbliche amministrazioni locali.
L’importo complessivo previsto dal progetto è pari a 135.000 euro
suddiviso in parti uguali (45.000 euro) fra i tre comuni.
Oltre al proseguimento delle attività, il progetto, se finanziato,
prevede anche un’attività di programmazione radio televisiva in lingua
minoritaria, per un importo da finanziare dall’ente intermedio crotonese
pari a 27.000 euro, e la creazione di un data base sul lessico arbereshe
dell’alto crotonese per un importo previsto in progetto pari a 45.000
euro.
I progetti, deliberati dall’amministrazione provinciale per il loro
finanziamento, sono stati trasmessi alla Regione Calabria, Ufficio
Minoranze Linguistiche ed alla presidenza del Consiglio dei Ministri,
Dipartimento per gli Affari Regionali, settore Minoranze Linguistiche
Storiche per essere finanziato ai sensi della 482/99.
Con la presentazione di questi progetti è evidente che per lo sviluppo
del territorio l’amministrazione provinciale punti molto alla
valorizzazione della cultura e delle peculiarità presenti sul territorio
provinciale.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 1/4 maggio 2006
Lo scrittore Carmine Abate ha incontrato gli
studenti
delle scuole medie di Pallagorio, Carfizzi e San Nicola
SIATE ORGOGLIOSI DI
ESSERE PARTE DI UNA MINORANZA
La nostra lingua è quella del cuore e
dobbiamo cercare di tenerla viva
“Appartenere ad una minoranza è una ricchezza. Io non lo sapevo di
essere ricco culturalmente, lo scoperto piano piano. Il fatto di
appartenere ad una minoranza, io l’ho trasformato in ricchezza e spero
che lo farete anche voi. Mai vergognarvi di appartenere a questa
minoranza, anzi, bisogna esserne orgogliosi”.
Così Carmine Abate ha concluso l’incontro, avuto sabato scorso, a San
Nicola dell’Alto con gli studenti delle scuole medie di Pallagorio, San
Nicola e Carfizzi.
La visita dello scrittore di Carfizzi agli alunni delle medie dei tre
comuni arbereshe della provincia di Crotone rientra in un progetto di
scambio culturale tra minoranze linguistiche, quella mochena della
provincia di Trento e quella arbereshe della provincia di Crotone.
Scambio promosso dalla Provincia autonoma di Trento e che coinvolge gli
studenti delle scuole medie di Pergine in provincia di Trento ed i loro
pari età dell’istituto comprensivo di Pallagorio.
Il progetto prevede che gli alunni arbereshe leggeranno in classe il
romanzo l’“Alba sul Bernstol” di Sandra Frizzera, ambientato nella valle
dei mocheni e “La festa del ritorno” ed il “Ballo tondo” del loro
conterraneo Carmine Abate ed i loro coetanei mocheni apprezzeranno la
scrittura dell’arbereshe Abate leggendo “La festa del ritorno” ed il
“Ballo tondo”.
Oltre alla lettura dei libri, il progetto prevede anche una serie di
incontri con gli autori, con gli insegnanti delle scuole coinvolte, e
tra gli stessi alunni, in modo tale da poter approfondire la conoscenza
delle due realtà minoritarie.
All’incontro di sabato hanno partecipato, oltre agli alunni, anche molti
insegnanti.
“Avere Carmine Abate con noi oggi è una fortuna. Un incontro importante
ed altamente culturale, ha detto il professor Balsamo. Oggi abbiamo qui
un grande scrittore della nostra terra che sta riscuotendo un grande
successo a livello nazionale ed internazionale ed è annoverato, dalla
critica letteraria, tra i migliori scrittori dei nostri giorni”.
Quindi è toccato ad Abate colloquiare con gli studenti e gli stessi
docenti. Lo scrittore ha ricordato i suoi trascorsi di studente quando
“Nessuno ci spiegava come mai parlavamo l’arbereshe, una lingua
completamente diversa dal calabrese, ma non ci facevano parlare l’arbereshe
neanche tra di noi. Se parlavamo i arbereshe c’erano le bacchettate, i
professori avevano paura che parlando l’arbereshe potevamo sparlare di
loro”.
“L’arbereshe possiamo definirla come la lingua dei segreti, la lingua
nostra che parliamo solo noi, e che dobbiamo cercare di mantenerla, è
quella che noi definivamo la “lingua del cuore”, cioè quella radicata
tutta dentro di te, mentre le altre lingue le chiamavamo le “lingue del
pane”.
Abate, nel suo colloquio con gli studenti, ha spiegato il perché ha
scritto i libri: “Il motivo principale è proprio l’esigenza di
raccontare agli altri dell’esistenza di questa minoranza e del fatto che
la minoranza arbereshe è una minoranza ricchissima di storia. È la
storia di un popolo che viene dall‘aldilà del “mare nostro”, veniamo
dall’altra parte del mare cinque secoli fa. Veniamo non come Ulisse ma
come Enea che è colui il quale darà origine alla stirpe che fonderà Roma
e come Enea fondano dei paesi”.
Dopo la conclusione dell’intervento di Abate è toccato agli studenti
“interrogare” lo scrittore. Dalle loro domande, molte e tutte curiose, è
emerso chiaramente l’interesse dei ragazzi, che vivono in queste tre
piccole comunità albanofone del crotonese, verso i romanzi di Abate che
sono lo specchio, per alcuni versi ancora oggi, della vita quotidiana e
genuina della gente arbereshe.
Un incontro molto positivo quello di sabato scorso, che mette in
evidenza come la scrittura, la cultura e le tradizioni di due piccole
comunità, appartenenti a due minoranze linguistiche tanto lontane dal
punto di vista geografico ma vicine dal punto di vista dell’appartenenza
e della difesa delle tradizioni, possono unire l’Italia.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 25/27 aprile 2006
Carfizzi, nel corso dell’ultima seduta
Distretto albanese e
nuove tariffe
discusse in Consiglio
Cinque i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale
presieduto dal sindaco Caterina Tascione.
Una seduta iniziata con oltre venti minuti di ritardo per mancanza del
numero legale viste le numerose assenze sia tra i banchi della
maggioranza che della minoranza.
Dopo la rituale approvazione dei verbali della seduta precedente si è
passati alla discussione del secondo punto che prevedeva l’approvazione
dell’atto costitutivo dell’associazione intercomunale del distretto
albanese.
Su questo punto si sono registrati gli interventi del sindaco che ha
introdotto l’argomento e di Salvatore Barresi in rappresentanza della
Provincia di Crotone.
“Lo scopo dell’associazione – ha detto il primo cittadino di Carfizzi –
è quello di far lavorare insieme i tre comuni arbereshe della provincia
di Crotone nel settore della tutela, della promozione e valorizzazione
delle tradizioni locali”.
“Il distretto, ha proseguito Tascione, può servire a dare un impulso
allo sviluppo economico e culturale del territorio”.
Quindi è intervenuto il dott. Salvatore Barresi, che, in nome e per
conto del presidente della provincia, ha illustrato i progetti che
l’ente intermedio ha intenzione di mettere in campo per lo sviluppo
socio economico del entroterra crotonese e dei paesi di cultura
arbereshe presenti sul territorio provinciale.
“Sul distretto arbereshe la provincia sta lavorando da circa un anno, da
fine giugno 2005, ha detto Barresi. L’obiettivo è quello di creare una
struttura i modo tale da poter partecipare ai bandi ed attingere ai
finanziamenti messi a disposizione dai fondi strutturali 2007/2013”.
“Uno degli obiettivi principali della provincia di Crotone, ha
proseguito il rappresentante dell’ente intermedio, è quello di
presentare progetti per essere finanziati, in modo tale da poter creare
opportunità di lavoro. I settori di intervento sono già stati
individuati”.
Su questo punto si è registrato l’intervento del consigliere di
maggioranza Amodeo il quale ha plaudito l’iniziativa, ma, con un velo di
polemica, ha anche richiesto che, nel momento in cui si concretizzano le
opportunità offerte dal distretto, “è necessario coinvolgere tutto il
consiglio comunale e che la cittadinanza venga tempestivamente
informata, in modo tale che non succeda quello che è successo la volta
scorsa”. Amodeo probabilmente si riferiva alla selezione per gli
sportelli linguistici.
La costituzione del distretto è stato approvato con il voto favorevole
dei soli consiglieri di maggioranza, mentre quelli di minoranza si sono
astenuti.
Conclusa la discussione sul secondo punto si è passati, dopo
l’individuazione delle aree alienabili, a discutere di tariffe, tasse e
imposte.
L’argomento è stato introdotto dal sindaco che riferisce che l’unico
settore nel quale sono stati previsti aumenti è quello dell’acqua, con
un aumento di 3 euro, non alle tariffe, ma alla quota fissa, mentre,
come accade da un bel pò di anni, non ci sono state variazioni di altro
genere.
Sull’argomento è intervenuto il consigliere di minoranza De Paola il
quale ha criticato l’aumento ed ha annunciato il voto contro della
minoranza.
L’ultimo punto all’ordine del giorno prevedeva l’approvazione del
bilancio annuale e di previsione per l’esercizio 2006. Il responsabile
di ragioneria ha illustrato punto per punto il bilancio, permettendo che
ci sono state difficoltà dovute a minori trasferimenti da parte dello
Stato e alle tariffe invariate da oltre cinque anni.
Il ragioniere, dopo aver spiegato lo stato in cui versa il bilancio
comunale, ha comunicato che, nonostante le difficoltà, il bilancio
chiude in pareggio.
Sulla questione bilancio la minoranza ha criticato le scelte fatte
dall’amministrazione “Se non si dovesse concretizzare il progetto che
prevede l’appalto per la pulitura del bosco il bilancio è in passivo”.
Alla fine della discussione è stata chiesta l’approvazione del punto che
ha visto i voti favorevoli dei soli consiglieri di maggioranza ed i voti
contrari di quelli di minoranza.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 25/27 aprile 2006
Successo agevole dei padroni di casa che
affondano il Camellino
Il Carfizzi cala il
tris
Mattatori della giornata Basta
(doppietta) e Gatto
Carfizzi – Camellino 3 – 0
Marcatori: 11’ Basta, 29’ Gatto, 32’ Basta
Carfizzi: Viviani; Monaco (73’ Scarpino D.); De Fazio; Abate G. (46’
Giudice); Cavallo; De Paola; Basta; Lamanna (85’ Avena); Iocca (78’
Scarpino); Gatto; Abate M.
Camellino: Mirabelli; Berardi; Curcio; Rizza (49’ Lerose) ; Vona (46’
Cavallo); Castagnino; Cardamone; Curto; Curcio; Garofalo; Curcio
Con una splendida doppietta personale del bomber Basta il Carfizzi,
grazie anche al bel gol di Gatto, rifila una tripletta al malcapitato
Camellino.
Una gara perfetta quella dei biancoverdi di casa, fatta di
determinazione, concentrazione, bel gioco e voglia di vincere.
Partono subito bene i locali che al 10’, su punizione dal limite
calciata da Gatto, sfiorano la rete del vantaggio.
Passa appena un minuto ed il Carfizzi segna: bel lancio di Gatto per
Basta che, di prima intenzione, calcia sul palo più lontano battendo un
incolpevole Mirabelli.
Tra il 12’ ed il 16’ i padroni di casa impegnano la retroguardia ospite
che si salva con qualche affanno.
Al 17’ il Camellino va vicino al pareggio: Curcio dall’interno dell’area
calcia bene ma la palla si stampa sulla traversa, la palla giunge a
Garofalo che di testa spreca da buona posizione.
Al 29’ arriva il raddoppio dei locali: bella azione in velocità Basta –
Abate G.- Gatto, con quest’ultimo che si presenta davanti a Mirabelli
battendolo con un perfetto rasoterra.
Passano tre minuti e Basta con un eurogol realizza la sua personale
doppietta: cross dalla sinistra di Abate M. la palla arriva al centro
dell’area dove è piazzato il bomber di casa che con una perfetta
sforbiciata gonfia la rete, portando a tre le marcature per la propria
squadra.
Dopo la terza rete i padroni di casa tirano il fiato ed iniziano a
giocare in contropiede.
Sul finire del primo tempo il Carfizzi sfiora la quarta rete con Abate
G. che in mischia manda la palla sulla traversa.
Il secondo tempo è un monologo biancoverde ma gli avanti locali sprecano
malamente tutte le occasioni.
Gli ospiti non ci stanno e sul finire della gara, al 88’ ed al 92’,
vanno vicino al gol della bandiera ma, in entrambe le occasioni, Viviani
è attento e risolve prima d’istinto e poi in uscita.
classifica |
|
prossimo turno |
Pagliarelle |
55 |
|
Belvedere |
Pagliarelle |
Cremissa |
45 |
|
Camellino |
Petilia |
Santa Severina |
45 |
|
Clarà costruzioni |
Carfizzi |
Real Fondo Gesù |
45 |
|
Cremissa |
Pro Melissa |
Petilia |
38 |
|
N. Torre Melissa |
Savelli |
Belvedere |
35 |
|
Pallagorese |
Santa Severina |
Clarà costruzioni |
32 |
|
Riposa: Real fondo Gesù |
Pro Melissa |
23 |
|
|
|
Savelli |
21 |
|
|
|
Carfizzi |
18 |
|
|
|
N. Torre Melissa |
15 |
|
|
|
Camellino |
10 |
|
|
|
Pallagorese |
9 |
|
|
|
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 21/24 aprile 2006
Venerdì 28 aprile nei locali dell’Ostello
Carfizzi, giornata
dell’amicizia
dedicata alle tossicodipendenze
“Prevenzione tossicodipendenza”, di questo si parlerà venerdì 28
aprile, nella seconda edizione della Giornata dell’Amicizia.
La giornata organizzata, dall’istituto comprensivo di Pallagorio sarà
coordinata dalle professoresse Barbara Loiacono e Carmela Bucceri.
La manifestazione, che si svolgerà nei locali dell’Ostello di Carfizzi,
inizierà alle 9.00 di venerdì 28 con il ritrovo di tutti gli alunni a
Carfizzi e proseguirà con il saluto del dirigente scolastico Emilio De
Simone e dei rappresentanti dell’ASL di Crotone: il direttore generale
Thomas Schael, il direttore del distretto dello Ionio Piero Vasapollo.
Quindi interverranno esperti di settore come Cataldo Golino presidente
CAST di Cirò Marina, Monica Fresta educatrice e responsabile di
comunità, Giuseppe Palucci direttore dipartimento dipendenze, Rossella
Parise Vice-questore divisione anticrimine, Salvatore Pontieri direttore
medico polizia di stato.
Dopo gli interventi seguirà il dibattito alla presenza del responsabile
dall’ASL di Cirò Marina Aurelio Benedetti e del responsabile del SerT
Mimmo Capria.
A conclusione della giornata ci sarà un torneo sportivo.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 14/20 aprile 2006
A Carfizzi l’Ulivo sfiora
il 50 per cento
Le elezioni politiche a Carfizzi registrano risultati in linea
con i dati provinciali.
In controtendenza rispetto al resto della regione e della provincia è in
forte aumento il numero degli elettori che passano, dal 46,9 per cento,
registrato alle politiche del 2001 e dal 37,8 delle regionali di un anno
fa, al 73,5 oltre il 27 per cento in più rispetto alle politiche di
cinque anni fa ed un aumento di circa 40 punti percentuali rispetto alle
regionali.
I dati ci dicono che il piccolo centro crotonese si conferma roccaforte
della sinistra.
Nella distribuzione dei voti nel centrosinistra, si nota l’ottimo
risultato dei Democratici di sinistra che al Senato ottengono il 44,37
per cento dei voti.
Per il partito della quercia, quello di Carfizzi è il miglior risultato
di tutta la provincia di Crotone. Sempre in riferimento al Senato, il
centrosinistra ha chiuso la tornata elettorale al 77,93 per cento dei
voti, a fronte dell’appena 22 per cento del centrodestra.
Il terzo polo, Per il Sud e Italia Moderata, non ha preso nessun voto.
Nello schieramento guidato da Romano Prodi sono da rilevare i risultati
raggiunti da Rifondazione comunista, che ha ottenuto il 10,81 per cento
dei voti, e Insieme nell’Unione che si è attestata all’8,33 per cento.
Bene hanno fatto anche la Margherita e la Rosa nel pugno che raggiunge
il 3,6 per cento, uno dei migliori risultati nella provincia di Crotone.
La compagine guidata Berlusconi, invece, vede Forza Italia conquistare
l’8,33 % dei voti seguito dall’Udc che non raggiunge di poco il 7 % e da
Alleanza nazionale 6,08.
Anche alla Camera dei Deputati il distacco tra i voti attenuti dalla
coalizione del centrosinistra, oltre il (76 %), e gli avversari, (di
poco inferiore al 24 %), è stato amplissimo, tanto che il solo Ulivo non
ha superato di pochissimo il 50 per cento (49,79) che sono il doppio dei
voti dell’intero centrodestra.
Anche alla Camera si assiste ad una buona affermazione dei partiti
dell’estrema sinistra, con il partito di Bertinotti che si attesta al
7,77 per cento dei voti, superato di poco dai Comunisti italiani 7,98.
Per la CdL, alla Camera come al Senato, Forza Italia si conferma primo
partito all’8,4 per cento seguita da l’UdC e da AN.
Michele Abate |
8 aprile 2006
Questa che segue è una lettera aperta
scritta da Vincenzo Basta, residente a Milano, che ha lo scopo di poter
mobilitare il maggior numero di persone, soprattutto "compaesani", che
abbiano buoni propositi e che, con le loro proposte e/o considerazioni,
possano contribuire alla rinascita di Carfizzi. Per questo è nato un
blog aperto a tutti dove è possibile esprimere la propria opinione:
carfizzi.blogspot.com
OPERAZIONE CARFIZZI
Milano, 30.3.2006
Sono Vincenzo Basta, anch’io nato e cresciuto a Carfizzi ma ora
residente a Milano.
L’anno scorso, in estate, sono tornato per trascorrervi le vacanze.
Carfizzi non è più quello che abbiamo lasciato qualche anno fa. Ormai in
paese non c’è più nessuno; si è spopolato. Secondo l’ultimo censimento
del 2000 sembra che i residenti ufficiali siano intorno a 800, mentre le
persone residenti stabilmente non sono più di 500. In questo secondo
numero non vi rientrano gli studenti universitari ed altre persone che
solo ufficialmente risultano residenti mentre vivono per la maggior
parte dell’anno nelle città dove studiano o lavorano. Sicuramente non
torneranno se non ne avranno un buon motivo.
Intorno alla metà del mese di agosto, in paese, ho incontrato Agostino
Affatato, il medico. Abbiamo scambiato due chiacchiere. Mi ha detto che
sicuramente fra qualche anno, non appena i suoi figli diventeranno un pò
grandi, autonomi, vorrà tornare a vivere a Carfizzi. Lo stesso pensiero
lo aveva espresso l’ultima volta che ci eravamo visti a Milano qualche
mese prima.
Gli ho fatto presente che non c’è più nessuno. Solo vecchi, pochissimi
bambini riuniti a scuola in classi miste multi-età. Sono chiusi tutti i
negozi di generi alimentari che pullulavano intorno agli anni ’70, ’80.
Non c’è più un sarto, un calzolaio, un barbiere. Chissà come sarà quando
vorrà tornare: probabilmente un paese fantasma.
Poi ho ragionato su quello che è successo negli ultimi decenni: questo
paese di origine contadina, popolato fino al 1960 quasi solo da
contadini e che ora sta per scomparire, ha però prodotto un enorme
numero di laureati e di emigranti per svariati motivi. Con tanti
sacrifici dei genitori e di essi stessi tantissimi ragazzi e ragazze di
questo paese hanno conseguito una laurea, sono diventati affermati
professionisti. Ne ho contati 84, ripercorrendo virtualmente le vie ed i
vicoli. Sicuramente alcuni mi saranno sfuggiti. Di queste menti
pensanti, purtroppo, il paese si è spogliato per sempre.
Mentre facevo questa riflessione con Agostino. Ho colto, quasi
inconsciamente, la contraddizione che emergeva dal discorso. Un paese
che ha prodotto tante menti, sta per morire, mentre quelle stesse menti
nulla possono dare per quel paese.
Sembra il parto di una valente madre che mette al mondo un bellissimo
bambino mentre lei stessa perde la vita. E’ sicuramente una metafora
retorica e sdolcinata ma forse rende l’idea.
Ho pensato che queste menti potrebbero fare qualcosa per far rinascere
Carfizzi.
Se sono riusciti a laurearsi e quindi raggiungere un traguardo così
importante certo hanno una mente che può offrire qualcosa per far
risollevare questo paese da un declino che così sembra inesorabile. Non
so che cosa, ma qualcosa si può fare?
Se tutte le teste pensanti, laureati e non, legate a questo paese,
potessero contribuire, sinergicamente ad elaborare un’idea di sviluppo
forse Carfizzi potrebbe rinascere a nuova vita.
Di questa idea ho parlato con qualcuno. Con mia moglie Pia, che non è di
Carfizzi, con Agostino, con Gino Costanzo, con l’ex sindaco Nello
Alfieri, con Domenico Giudice, con Nicola Marziano e con altri ancora.
Hanno tutti convenuto, con entusiasmo, che è un’ottima idea.
Ma come la si può rendere concreta?
Sicuramente oggi vi sono le condizioni, i mezzi, gli strumenti
tecnologici che potrebbero aiutarci nel compito. Quanto meno per quanto
riguarda la comunicazione. L’utilizzo del web può mettere in contatto
continuo quelli fra noi che vogliono cimentarsi in questa impresa.
So che la strada è tutta in salita ed impervia, tenuto conto che si
dovrebbe operare in una terra dove la questione meridionale è un
argomento tuttora attuale. Altre realtà meridionali, però, oggi
insegnano che con progetti seri e ben organizzati si possono far
rivivere i paesi. Ho pensato al turismo, all’agricoltura ed a tutte le
iniziative che attorno a ciò si potrebbero sviluppare.
Vorrei che quanto meno ci provassimo. Se non dovessimo riuscirci quanto
meno avremmo costruito un movimento ideale che certo lascerà un segno
importante nella storia del nostro paese.
Per il momento posso solo suggerire di far circolare questa idea tra
tutte quelle persone di nostra comune conoscenza che abbiano a cuore il
paese e il suo futuro e che vogliano essere parte di questa impresa.
Metto a disposizione il mio indirizzo e-mail per raccogliere le
adesioni, le proposte e le candidature di chi volesse offrire il suo
tempo e le sue conoscenze per portare avanti l’iniziativa. Anche se
l’informatica permette comunicazioni più rapide e dirette, sono ben
accette risposte per posta o in altro modo.
Un cordiale saluto
Vincenzo Basta
Indirizzo studio
Vincenzo Basta
Viale Emilio Caldara,29
20122 Milano
Tel. 0255195424
Fax 0225462748
E-mail: basta.cariddi@fastwebnet.it
Indirizzo abitazione
Via Ettore Bugatti,13
20142 Milano
Tel. 0289305448 |
da "Il
Crotonese" del 4/6 aprile 2006
I cirotani espugnano il campo di Carfizzi
ACUTO DI BONESSE, IL
CREMISSA VOLA
Carfizzi – Cremissa 0 – 1
Marcatori: 38’ Bonesse
Carfizzi: Viviani D. , Viviani G. , Monaco (28’ De Fazio), De Simone
(63’ Abate G. ), Cavallo, De Paola, Basta, Lamanna , Iocca , Gatto,
Abate M.
Cremissa: De Luca, Valente, Scigliano, Cilidonio, Vetere, Aloisio,
Castiglione, Salerno, Russo, Affatato, Bonesse
Arbitro: Giancotti di Crotone
Un gol di Bonesse al 38’ regala tre punti al Cremissa al termine
della bella partita contro un Carfizzi combattivo che pareggiando non
avrebbe rubato nulla.
I ragazzi di casa, soprattutto nel primo tempo, hanno giocato una gara
gagliarda e la differenza di classifica tra le due squadre non è parsa
così evidente. La differenza l’hanno fatto alcuni giocatori del Cremissa
che hanno dimostrato di meritare categorie superiori.
I primi minuti di gara vedono le due squadre studiarsi, tanto che
bisogna attendere il 14’ per vedere la prima azione d’attacco:
Castiglione da buona posizione spara sopra la traversa, su
capovolgimento di fronte Basta, ex di turno, salta il suo marcatore ma
calcia malamente mandando la palla a lato.
Al 27’ Castiglione scucchiaia una palla per Bonesse che all’interno
dell’area stoppa male e consente il recupero da parte di Viviani D.
Il Carfizzi non ci sta a subire e, al 30’, va vicino al gol: azione
tutta di prima Gatto-Basta-Iocca con quest’ultimo che di fronte al solo
De Luca calcia fuori.
Al 35’ è ancora il Carfizzi che cerca la rete del vantaggio: Basta sulla
sinistra supera due giocatori e prima di entrare in area viene messo a
terra.
Passano appena tre minuti ed il Cremissa passa: palla lunga per Bonesse
che stoppa e con un pallonetto supera Viviani D..
La rete degli ospiti provoca le proteste dei giocatori locali secondo i
quali Bonesse nello stoppare la palla si era aiutato con la mano.
Il primo tempo si chiude con il Carfizzi che cerca il pareggio e gli
ospiti che controllano.
Nella seconda parte della gara i bianchi di casa sembrano scesi in campo
determinati e convinti a raggiungere il pareggio, ma il Cremissa
controlla e cerca di colpire in contropiede.
All’8’, dopo un’azione in contropiede del Cremissa fermata fallosamente,
Salerno calcia di poco a lato una punizione dal limite.
Il Carfizzi attacca e gli ospiti, sempre in contropiede, sfiorano la
rete del raddoppio: svarione difensivo di Cavallo la palla arriva a
Bonesse che calcia di prima intenzione e manda la palla a lato.
I locali vogliono il pareggio e cercano in tutti i modi la rete che non
arriva grazie ad un’attenta difesa ospite che non concede nulla ed alla
poca vena degli attaccanti locali.
Michele Abate |
da "Il
quotidiano della Calabria" del 3 aprile 2006
Finanziato "Asilo"
accoglienza a 20 stranieri
CARFIZZI Il ministero dell'Interno, dipartimento
delle libertà civili e dell'immigrazione, ha concesso un finanziamento
di 139.444 euro pari all'80% del finanziamento richiesto per il progetto
"Asilo", cioè per la costituzione di un centro di accoglienza nel comune
di Carfizzi per 20 stranieri.
Il progetto, cofinanziato dalla Provincia, prevede la realizzazione di
servizi di accoglienza e di identificazione per gli immigrati presenti
nel nostro territorio, singoli, nuclei familiari, donne vittime di
violenza e minori non accompagnati.
Il centro potrà accogliere in tutto 20 utenti, i quali, per lo più,
verranno identificati presso il centro di S. Anna a Isola Capo Rizzuto.
La Provincia parteciperà al progetto finanziando il restante 20%, 34.860
euro. L'ente nei mesi scorsi aveva presentato domanda al ministero
dell'Interno che, ora, ha deliberato a favore dell'iniziativa erogando
un contributo dell'80% teso a coprire, quasi interamente, le spese
necessarie all'intervento.
Il Copross si occuperà della gestione delle risorse finanziarie del
progetto e del centro di accoglienza.
La somma, finanziata dal ministero dell'Interno, servirà a coprire le
spese relative all'accoglienza di 20 immigrati di entrambi i sessi e di
tutte le età, e ad offrire tutti i servizi necessari alla loro
integrazione sociale e culturale nel nostro territorio.
p.p.
|
da "Il
Crotonese" del 21/23 marzo 2006
Un Carfizzi svogliato si
consegna senza attenuanti agli scatenati ospiti
Pro Melissa da urlo. Quattro volte a
bersaglio e altri tre punti
Carfizzi – Pro Melissa: 0 – 4
MARCATORI: 20’ Zingrone, 38’ Panucci, 42’ Passante, 49’ Passante
CARFIZZI: Aversa , Viviani (dal 60’ Scarpino D. ), Abate M. , Monaco
(dal 46’ Abate G.), Cavallo, De Paola, Basta (dal 30’ Pollizzi), Lamanna,
Iocca (dal 63’ Avena), Gatto, Scarpino A. (dal 46’ Giudice)
In panchina: Amato.
PRO MELISSA: Leuzzi, Lonetti (dal 88’ Musacchio), Cerminara, Malena,
Prestinice, Vulcano, Kadir, Passante (dal 57’ Scarfò), Zingrone (dal 67’
Mauro), Cannata, Panucci
In panchina: Serleti.
ARBITRO: Balduino di Crotone
Un vivace e determinato Pro Melissa, con un perentorio quattro a
zero, liquida uno svogliato Carfizzi.
Fin dai primi minuti la squadra ospite da prova della propria voglia di
fare sua l’intera posta in palio e, da subito, cerca la rete
costringendo i locali a difendersi.
Dopo vari tentativi, al 20’ il Pro Melissa passa in vantaggio con
Zingrone che, con un tiro dal limite, trafigge l’esordiente Aversa.
Subita la rete, il Carfizzi cerca di ricomporsi ed inizia ad attaccare
ma, proprio nel momento migliore, perde, per infortunio, Basta
sostituito da Pollizzi.
La perdita di Basta è un duro colpo per i bianco-verdi locali: la
squadra non riesce ad impostare azioni d’attacco ed il Pro Melissa ne
approfitta ed al 38’ raddoppia con Panucci che, con una bella
conclusione in diagonale, mette fuori causa il giovane portiere locale.
L’undici ospite sembra non accontentarsi del doppio vantaggio e continua
ad attaccare e, al 42’, dopo una bella parata di Aversa, sul proseguire
della stessa azione, Passante porta a tre le marcature per la propria
squadra.
Il primo tempo si chiude con il triplo vantaggio degli ospiti.
I secondi quarantacinque minuti iniziano con il Pro Melissa in attacco
e, al 46’, sfiorano la quarta rete che però non tarda ad arrivare: al
49’ cross dalla destra, al centro dell’area è ben piazzato Passante che
realizza di testa.
Sul quattro a zero, gli ospiti decidono di tirare il fiato iniziando a
giocare prevalentemente nella zona mediana del campo cercando di colpire
in contropiede.
I locali dopo aver subito la quarta rete si buttano anima e corpo in
avanti alla ricerca del gol della bandiera ma l’attenta difesa ospite
ben guidata da Vulcano e l’imprecisione dei locali rendono vano ogni
tentativo.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 17/20 marzo 2006
Una animata seduta del Consiglio comunale a
Carfizzi
Dagli immigrati ai
lavori pubblici è scontro aperto Tascione-Alfieri
Nessun dialogo tra il primo cittadino e
l’ex sindaco
Sette i punti all’ordine del giorno discussi nel
consiglio comunale del 13 marzo scorso, tra i quali l’approvazione del
verbale della seduta precedente, la concessione in locazione della
struttura dell’asilo nido all’amministrazione provinciale di Crotone e
cinque vendite di suoli pubblici a privati.
Una seduta tutt’altro che tranquilla quella di lunedì, animata da
continui scontri tra i consiglieri di maggioranza e quelli di
opposizione.
Dopo l’approvazione, all’unanimità, del verbale della seduta precedente,
si è passati alla discussione del secondo punto, che prevedeva la
concessione in locazione di una struttura di proprietà del comune alla
provincia di Crotone, per l’attuazione di un progetto rivolto a persone
immigrate, richiedenti asilo e vittime di violenza.
Sul punto ha relazionato il sindaco Caterina Tascione illustrando il
progetto che prevede la gestione dello stesso da parte
dell’amministrazione provinciale, mentre il comune metterà a
disposizione la struttura sulla quale la provincia pagherà l’affitto
che, a detta del sindaco, sarà simbolico.
“Il fatto di svolgere il progetto a Carfizzi è molto importante.- ha
detto il sindaco – Ha un valore umanitario, economico e sociale. Aiutare
i minori ed i disagiati è una buona azione.
“Dal punto di vista umanitario, ha continuato la Tascione, aiutare le
persone disagiate è una buona opera. Dal punto di vista economico, con
la Provincia di Crotone l’amministrazione ha raggiunto un accordo
secondo il quale le risorse economiche devono essere assolutamente
attinte dal paese. Per risorse economiche intendiamo nuovi posti di
lavoro, anche se saltuari, e approvvigionamenti di vario tipo.
Riteniamo, ha concluso la Tascione, che si possa dare una possibilità in
più, un input a questo paese”.
Ma prima dell’inizio delle attività, è necessario che alla struttura
dell’ex asilo nido venga cambiato la destinazione d’uso: la richiesta, a
detta dei consiglieri di minoranza ed ex amministratori, è stata
inoltrata anni fa alla Regione Calabria ed è stata accolta.
Dopo la relazione del sindaco, è intervenuto l’ex sindaco e consigliere
di minoranza Nello Alfieri che, a nome di tutti i consiglieri di
minoranza, si è detto“in linea di principio favorevolissimo al
progetto”.
Alfieri ha contestato all’amministrazione il fatto che i consiglieri non
sempre sono messi in condizione di informarsi sui punti e di assumersi
in piena consapevolezza la propria responsabilità: “Ad esempio, quando
il sindaco dice che la somma potrebbe essere simbolica, non è un modo di
portare atti in consiglio comunale. Ad un consiglio comunale si arriva
con degli atti e non con dei potrebbe”.
Continuando il suo intervento, Alfieri ha criticato il fatto che nel
fascicolo dei punti all’ordine del giorno non c’era niente in merito al
secondo punto. Sulla questione il sindaco ha precisato che, attraverso
una lettera notificata nella stessa mattinata di lunedì al consigliere,
aveva spiegato le motivazioni dell’assenza della documentazione.
L’ex sindaco, ritenendo che l’amministrazione abbia poco rispetto del
consiglio comunale, ha contestato una vecchia delibera, quella che
istituiva lo sportello linguistico, portata a ratifica in consiglio
comunale dopo il sessantesimo giorno e, quindi, decaduta, ed in merito
alla quale la minoranza chiese che venisse inviata in prefettura.
Sul punto il sindaco ha informato che la delibera è stata inviata in
prefettura e ancora non c’è stata alcuna risposta. Alfieri, incalzando,
ha detto: “questo è un problema amministrativo perché se l’atto venisse
dichiarato nullo, l’amministrazione starebbe operando senza copertura
economica”.
Altro punto di scontro tra il sindaco ed il suo predecessore sono i
lavori in largo Skanderberg. Secondo Alfieri per il tipo di intervento
che si sta effettuando era necessario un progetto, perché si modificano
lavori eseguiti sulla base di un progetto approvato dal Consiglio
comunale, mentre, attualmente, c’è solo un impegno di spesa di
quattromila euro. Sul punto la Tascione ha sostenuto che i lavori che si
stanno facendo sono lavori di manutenzione ordinaria e, quindi, non è
necessario nessun progetto.
Lo scontro più duro si è avuto quando Nello Alfieri è ritornato sulla
questione del progetto per gli immigrati: “Sono contento - ha detto
Alfieri - che questo progetto crea posti lavoro instabili, stabili. Ma
ho trovato già un sacco di gente che vengono a dirmi: sono andati da
quello, da quell’altro e gli hanno detto di fare domanda. Più la gente
lavora è più siamo contenti ma questo è un ritorno a trent’anni fa”.
Sulla questione il sindaco ha sostenuto che quelle cose dette non erano
vere ed ha contestato a Nello Alfieri una consulenza data
all’amministrazione provinciale: “Proprio lei non dovrebbe parlare,
perché a lei è stata fatta una determina per una consulenza data al
settore immigrazione della Provincia, nonostante non è un esperto in
immigrazione”.
Sul punto l’ex sindaco ha controbattuto ritenendo di avere esperienza e
competenza nel settore, ma sul punto le polemiche sono continuate, “le
consulenze, ha continuato il sindaco, vengono date per partito
politico”.
Sullo stesso argomento ci sono stati altri scontri tra l’assessore
Caterina Alfieri ed il consigliere di minoranza Giacobba Marino, e lo
stesso assessore ed il consigliere Nello Alfieri.
Sempre sulla questione degli immigrati già presenti in paese, altre
polemiche sono scoppiate quando è intervenuto il consigliere di
minoranza Giuseppe Affatati che, a suo dire, è stato tacciato di
razzismo dal sindaco, perché era andato a chiedere documenti che
attestassero la situazione sanitaria dei bambini kossovari arrivati dal
campo profughi ed iscritti alla scuola materna ed elementare. “E’stato
fatto solo per una questione di tutela dei bambini che già frequentavano
la scuola”, ha detto Affatati.
Sul punto il sindaco, ha replicato dicendo che non poteva dare nessun
tipo di documentazioni sulle persone altrimenti avrebbe violato la legge
sulla privacy.
Conclusa la discussione, i consiglieri di minoranza hanno abbandonato il
consiglio non partecipando alla votazione del secondo punto ne alla
discussione ed alla votazione degli altri punti, che sono stati
approvati dai voti dei soli consiglieri di maggioranza.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 10/13 marzo 2006
Iniziativa voluta dal parroco
Carfizzi, incontro
preparatorio per creare l’Avis
Si è svolta nel tardo pomeriggio di lunedì 6 marzo,
l’incontro per la costituzione di una sezione locale dell’Avis
(associazione volontari italiani sangue).
All’incontro, voluto ed organizzato dal parroco locale don Vincenzo
Ambrosio, hanno partecipato don Francesco De Simone e Francesco Romanino
dell’Avis provinciale, lo stesso parroco di Carfizzi ed i cittadini del
centro crotonese.
Dopo l’introduzione di don Vincenzo è intervenuto don De Simone che ha
ripercorso la sua storia di donatore iniziata durante il primo anno di
studio presso il seminario di Catanzaro.
“Ero studente di teologia al seminario di Catanzaro – ha detto don
Francesco - all’epoca all’ospedale, che si trovava di fronte al
seminario, c’era una mia cugina che iniziava gli studi per diventare
infermiera professionale e spesso andavo a trovarla, e più di una volta
è successo che entrando nelle stanze non trovavo più le persone che
avevo lasciato qualche giorno prima perché morte”.
“Un impegno – ha continuato don De Simone – che è nato tanti anni fa ed
è stato motivato soprattutto per la possibilità di poter impegnarsi per
i più bisognosi”.
Nel continuare il suo intervento, don Francesco ha illustrato i motivi
per cui vale la pena essere donatori e far parte dell’Avis, “bisogna
prendere coscienza che donare il sangue è un’opera buona, non fa male a
nessuno, l’importante è aver compiuto la maggiore età ed essere certi
che si è sani. Tutti possiamo fare questo gesto, un gesto che dona la
vita”.
Quindi è toccato a Francesco Romanino illustrare il funzionamento ed i
metodi di donazione ed ha comunicato che ai prossimi incontri
parteciperà anche un medico della sezione provinciale che illustrerà
dettagliatamente le condizioni in cui dovrà trovarsi il volontario nel
momento della donazione.
Il rappresentante provinciale, nel suo intervento, ha comunicato come a
Carfizzi ci siano ad oggi oltre sessanta donatori occasionali.
Nelle prossime settimane si terrà un nuovo incontro per raccogliere le
adesioni e stipulare l’atto costitutivo dell’associazione.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 10/13 marzo 2006
Assemblea della sezione di Carfizzi
Confederazione
Italiana agricoltori: rieletto Amoroso
L’agricoltura, il settore più in crisi del sistema
economico italiano, è stata protagonista nel più piccolo centro della
provincia di Crotone.
L’occasione è stato il congresso comunale della Confederazione Italiana
Agricoltori, che si è svolto lo scorso 28 febbraio.
Al congresso hanno preso parte il direttore provinciale dell’INAC Angelo
Rocca, Martino Barretta dirigente C.I.A., Lina Crugliano
dell’Associazione Olivicola Crotonese, il responsabile locale della
C.I.A. Giovanni Amoroso e gli iscritti all’organizzazione di Carfizzi.
I lavori si sono aperti con l’intervento di Martino Barretta, il quale
ha illustrato la situazione disastrosa in cui versa l’agricoltura
italiana e locale ed ha auspicato un miglioramento di tutto il comparto.
Nel suo intervento Barretta ha illustrato un progetto sperimentale,
sviluppato e gestito direttamente dalla C.I.A. provinciale, di
piantagione di pioppi che una volta cresciuti saranno tagliati e venduti
alle aziende che producono energia pulita presenti nel territorio
provinciale.
Quindi è intervenuta Lina Crugliano, rappresentante dell’associazione
degli olivicoltori, che ha spiegato il nuovo sistema di contribuzione
previsto dalla nuova politica agricola comunitaria.
Dopo gli interventi degli ospiti si è proceduto a nominare il
coordinatore degli agricoltori locali.
A coordinare la locale sezione della C.I.A., come accade dal 1972, è
stato riconfermato Giovanni Amoroso.
Da 34 anni al servizio dei contadini e dei coltivatori della terra di
Carfizzi, Giovanni Amoroso ha detto“Negli ultimi anni il numero degli
agricoltori è fortemente diminuito. Una diminuzione dovuta sia alla
crisi del settore, che non attira investimenti e sia al fatto che i
giovani preferiscono lo studio o lavorare in altri settori”.
“Basti pensare – ha continuato – che qualche anno fa questa sezione
contava circa duecento tesserati, e tante pratiche da sbrigare, mentre
negli ultimi dieci anni il numero dei tesserati è diminuito
drasticamente, come sono diminuite anche il numero delle pratiche”.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 7/9 marzo 2006
Una rete di Curcio nella ripresa regala
tre punti fondamentali alla squadra ospite
IL PETILIA PASSA SUL
CAMPO DI CARFIZZI
Carfizzi – Petilia: 0 – 1
Marcatori: 71’ Curcio
Carfizzi: Viviani D., Viviani G., Monaco (73’ Scarpino D.), Malena
(83’ Scarpino A.), Cavallo, De Paola, Basta, Lamanna, Iocca, Pollizzi
(70’ Abate), Giudice
Petilia: Costanza, Venturino, Scalise, Curcio, Rocca, Bruno, Fico,
Castagnino M. (Rocca), Grano (80’ Trovino), Castagnino V., Rota
Arbitro: Fratto
Alla fine è il Petilia ad aggiudicarsi lo scontro con il Carfizzi
che, nonostante le numerose assenze di ben quattro titolari, Abate M.,
Gatto, De Fazio e De Simone, non meritava la sconfitta. Una vittoria di
misura, quella del Petilia, arrivata al 71’ grazie alla rete messo a
segno da Curcio.
Le due squadre iniziano a studiarsi e, per i primi 10', non c'è molto da
segnalare se non una maggiore intraprendenza dei locali che iniziano
pian piano a prendere in mano le redini della gara, attaccando con
maggiore insistenza. Infatti, al 14’, sono proprio i bianchi locali che
si rendono pericolosi con Basta che, dopo uno scambio con il compagno di
reparto Pollizzi, spreca da buona posizione.
Al 16’prova la risposta il Petilia ma, su palla proveniente da un calcio
d’angolo, Rota, da buona posizione, manda sopra la traversa.
I locali continuano ad attaccare e, al 26’, Basta mette Iocca davanti a
Costanza ma l’attaccante calcia sul portiere e spreca una facile
occasione.
Il Petilia cerca di rispondere agli attacchi dei locali in contropiede
ed, al 35’, su un’azione di rimessa gli ospiti vanno vicino al vantaggio
ma un attento Viviani nega il gol.
Negli ultimi minuti della prima frazione di gioco gli attacchi del
Carfizzi si fanno più insistenti ma le azioni non vengono finalizzate.
La ripresa inizia con gli ospiti in avanti e, dopo appena due minuti, su
calcio di punizione di Castagnino V., ci vuole una bella parata di
Viviani ad evitare la rete.
Dopo lo scampato pericolo il Carfizzi si ricompone ed inizia a tessere
azioni d’attacco.
Al 53’ Pollizzi spreca da buona posizione e dopo appena due minuti è
Lamanna che, con un tiro dalla trequarti, sfiora l’incrocio dei pali.
Al 59’ sono ancora i locali a cercare la via del gol: Pollizzi in
mischia, a porta sguarnita, calcia addosso ad un difensore.
Nel momento migliore del Carfizzi gli ospiti passano in vantaggio: lungo
lancio dalla destra a tagliare il campo, la palla arriva a Curio che, di
prima intenzione, trafigge Viviani mandando la palla sul palo più
lontano.
I ragazzi di casa risentono il colpo e, dopo appena un minuto, rischiano
di subire il secondo gol ma l’attaccante ospite è impreciso e la palla
termina sul fondo.
Subito il gol il Carfizzi cerca con insistenza la rete del pareggio ed
inizia ad attaccare con tutti i suoi uomini costringendo l’undici ospite
a retrocedere all’interno della propria area di rigore in difesa del
risultato.
All’83’ Basta si presenta da solo davanti a Costanza ma stoppa male e
consente all’estremo difensore di rinviare.
Dopo appena due minuti è ancora Basta che, su punizione, cerca la via
del gol ma, sulla linea è piazzato Scalise che, a portiere battuto,
rinvia salvando il risultato e regalando i tre punti alla propria
squadra.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 7/9 marzo 2006
Abate e l'intrigante
‘Mosaico' di personaggi
Dopo gli ultimi appuntamenti di Parma e Roma,
il carrozzone di Carmine Abate si è fermato anche a Crotone. Il 52enne
affabulatore di Carfizzi – una delle comunità di lingua arbereshe della
nostra provincia – è stato accolto dal suo pubblico di lettori il
pomeriggio di giovedì scorso nella cornice del teatro Apollo, dove ha
presentato il suo nuovo romanzo: Il mosaico del tempo grande.
Edito da Mondadori (233 pp., euro 16,50), il libro dello scrittore
calabrese che vive e insegna a Trento ha fatto il suo ingresso in città
sotto il patrocinio dell’assessorato alla Cultura della Regione Calabria
e della Provincia di Crotone, rappresentati rispettivamente dagli
assessori Sandro Principe e Giuseppe Poerio. Accanto a quest’ultimi,
erano presenti all’evento culturale (Moti i Madh, poi vedremo che
significa) il sociologo Vito Barresi, la coordinatrice Alba Battista e
l’attore teatrale Lindo Nudo. Il presidente della Provincia, Sergio
Iritale, si è solo affacciato per salutare i convenuti, tra i quali non
poteva mancare l’attivissimo sindaco di Carfizzi, Caterina Tascione.
“… Era mattino presto. Antonio Damis stava viaggiando sul cassone di un
vecchio camion militare che un suo parente aveva acquistato dagli
americani per quattro soldi alla fine della guerra”. Esattamente da qui,
dall’incipit del romanzo - ossia dalla partenza di Antonio Damis da Hora
(il paese calabro su un cocuzzolo del Parco Montagnella) alla volta
dell’altra sponda del Mediterraneo (l’Albania), l’opposta partenza dalla
terra di Scanderbeg di un popolo in un fuga e l’arrivo di Laura Damis di
nuovo ad Hora - è cominciato il racconto di un ‘ritorno al futuro’ della
piccola comunità arbereshe attraverso le novelle di Gojàri (Boccadoro),
interpretata dalla voce stentorea di Lindo Nudo.
Clamori, macerie e la fuga degli uomini davanti alla guerra: questo
accadeva nel 1400 così come nel 1900; per un padre che parte una figlia
che ritorna, per un amore che finisce un altro ne nasce, per un presente
che trascorre nella piazza assolata di Hora un passato riemerge nella
bottega di un artigiano compositore di mosaici.
In mezzo c’è la lotta contro il tallone di ferro della tirannide (ieri
dei Turchi, oggi dei vari Hnver Hoxha) e la diaspora della gente dal
Paese delle aquile dietro al loro papàs Dhimitri Damis (un prete
greco-ortodosso) per edificare il nuovo villaggio in una terra ‘ospitale
e pacifica’ o sulle carrette del mare alla ricerca di pane e libertà.
In un incrocio diacronico di fatti e memorie, Carmine Abate, come il
Gojàri del suo libro, mette sul tavolo della narrativa le sue storie che
il lettore deve poi comporre come le tessere di un puzzle che con sempre
nuovi arrivi e rinnovate partenze, con dolorose separazioni e gioiosi
ricongiungimenti, non avrà mai fine. Più che un mosaico, quindi,
potremmo definire questo romanzo come un racconto di racconti di altri
racconti ancora del ‘Moti i Madh’: il ‘Tempo grande’ della nascita di
Hora che affonda le sue radici nel passato e nel futuro di una nazione
in eterno movimento. E la sua scrittura piana, dolce, impreziosita di
brillantini in dialetto e lingua arbereshe, confermano il fascino
esotico e la magia di un novellare senza tempo, di fiabe da Mille e una
notte.
Parlando dell’autore, nella sua breve introduzione l’assessore Giuseppe
Poerio lo ha definito “uno dei maggiori scrittori calabresi degli ultimi
tempi”. Uno scrittore che attraverso il tema dell’emigrazione – ha
spiegato ancora - delle radici culturali e della tradizione
dell’accoglienza, ci mostra come “l’identità di un popolo sia formata da
tanti tasselli che diventano poi un mosaico”. E se ne gode di una
Provincia che vuole candidarsi tra i fari di cultura “investendo il 2%
delle risorse in bilancio”.
Tra il suo e l’intervento a braccio di Sandro Principe c’è Drita, la
ballerina di Tirana raccontata da Nudo sul palcoscenico in penombra.
L’assessore regionale, a cui non piace la definizione di ‘scrittore di
nicchia’ usata da qualcuno per Abate, ha tenuto a rimarcare che “la
cultura non si misura dalle folle che partecipano ad un evento”, e che
essa non deve avere il timore di porsi: “la cultura deve avere la dote
della pazienza, - ha insistito, - e deve essere tenace, come la goccia
d’acqua che piano piano scava il granito”.
In tal senso, “il libro di Carmine Abate è importante perché inserisce
il destino individuale nella più ampia storia collettiva”; e ammonisce:
“è importante essere coscienti della propria identità”. Poi i suoi occhi
si rivolgono ai giovani presenti in sala, a coloro che domani saranno a
loro volta dei migranti (“non più con una valigia legata con lo spago,
ma col computer nella borsa; non più artigiani, ma classe dirigente”),
per informarli che l’amministrazione regionale ha recuperato 25 milioni
di euro a favore della cultura e l’istituzione futura di ‘borse di
rientro’ formative post-tirocinio da 20 mila euro.
Legge ancora Nudo; e subito dopo Alba Battista prende la parola per dire
al pubblico che la prima edizione de ‘Il mosaico del tempo grande’ è già
esaurita ed in ristampa, e che ‘La festa del ritorno’ e ‘Tra due mari’
(precedenti fatiche di Abate) sono “nelle mani di produttori
cinematografici”.
Un “miracolo”, quindi, come lo ha definito Vito Barresi: quello “di un
libro molto letto al Nord”, di un libro che contiene parole come
‘mosaico’ ed ‘emigrazione’ (o esodo) “che sanno di Bibbia, che sanno di
antico e di tempo grande”. Per il sociologo crotonese con questo romanzo
Carmine Abate, “il più importante autore nella letteratura contemporanea
della Calabria”, compie un’operazione potente: quella di prendere “le
parole morte della lingua arbereshe e di vivificarle in narrativa”.
Se qualcuno si chiedesse il perché del titolo, beh, non lo troverà.
Perché gli è scappato dalla penna così, spontaneamente. “La parola
mosaico – ha spiegato infatti – è la caratteristica fondamentale della
mia vita, della mia cultura, della mia scrittura… Identità che è fatta
di tante tessere, di tanti pezzi che vengono a volte da lontano, altre
da vicino e da cui nasce il quadro”. In realtà, “Il mosaico del tempo
grande viene dalla traduzione dell’arbereshe Moti i madh”, il tempo di
un evento importante, il tempo di Hora.
Pino Pantisano |
da "Il
quotidiano della Calabria" del 27 febbraio 2006
San Nicola dell'Alto. Gli alunni visitano un centro di recupero per un
progetto didattico
Ex tossicodipendenti
salgono in cattedra
La manifestazione conclusiva il 27 aprile 2006 a Carfizzi
SAN NICOLA DELL'ALTO Ex tossicodipendenti in
cattedra per un giorno per insegnare agli studenti come restare lontani
dal consumo delle sostanze stupefacenti. Nei giorni scorsi gli alunni
della scuola secondaria di primo grado di San Nicola dell'Alto,
accompagnati dalle docenti Delfina Proto e Tommasina Vulcano, insieme ai
ragazzi della III A di Pallagorio e alla III A di Umbriatico,
accompagnati dalle insegnanti Loredana De Santis e Clementina Levato si
sono recati a Cirò Marina per conoscere da vicino gli ex
tossicodipendenti del centro attività dell' associazione Cast onlus,
presieduta e fondata da Cataldo Golino. La singolare gita è stata
l'occasione per i giovani di sentire le testimonianze forti di coloro
che hanno vissuto il dramma della droga e che sono riusciti ad uscirne.
L'iniziativa fa parte di un progetto su droga e dipendenza, che rientra
nella seconda edizione della Festa dell'amicizia, promossa dall'istituto
scolastico. Le responsabili del progetto sono le docenti Barbara
Loiacono e Carmela Buccieri. Gli ex tossicodipendenti, in una sorta di
lezione, hanno raccontato agli studenti la loro difficile esperienza di
vita: come sono caduti nel tunnel della droga e le mille difficoltà per
uscirne. Dal canto loro, gli alunni di San Nicola, Pallagorio e
Umbriatico hanno incalzato gli ospiti della comunità con domande. Gli
studenti si erano preparati sull'argomento, nel corso di un lungo ciclo
di lezioni in classe. Al termine di questa prima fase è stato
organizzato l'incontro con i giovani del Cast, il centro attività sulle
tossicodipendenze che esiste a Cirò Marina dal 1995 e che attua un
programma di recupero per i tossico e gli alcooldipendenti. La struttura
si occupa inoltre di prevenzione primaria e secondaria. Al suo interno
funziona anche un centro d'ascolto aperto. A conclusione di questo
progetto scolastico, il prossimo 27 aprile si terrà la manifestazione
conclusiva all'ostello della gioventù di Carfizzi. In quell'occasione
esponenti politici, delle forze dell'ordine e del mondo sanitario si
confronteranno sul delicato tema della droga.
p.p.
|
da "Il
Crotonese" del 21/23 febbraio 2006
I PICCOLI KOSSOVARI DI
CARFIZZI INIZIANO A INSERIRSI NELLA SCUOLA
Dopo il loro arrivo a Carfizzi, e l’inizio di un graduale
inserimento nella società locale, i bambini kossovari, nei giorni
scorsi, hanno iniziato un altro percorso di grande importanza sociale,
quello scolastico e della loro scolarizzazione.
Cinque bambini dei sei arrivati dal campo profughi di Crotone alla fine
di gennaio, da circa due settimane, frequentano le scuole elementari e
materne di Carfizzi.
Valentino, Simona e Toni, i più grandi frequentano le scuole elementari,
i due più piccoli invece la scuola materna.
Il loro inserimento nelle varie classi è stata fatta in base alla loro
età anagrafica, e non in base alla loro preparazione. Solo alcuni di
loro, nonostante siano in età scolare, hanno frequentato le scuole.
L’inserimento e la socializzazione con i bambini del luogo, a detta
delle insegnanti, è stato abbastanza semplice.
Le prime parole dette da Valentino, il più grande dei fratelli, durante
il loro primo giorno di scuola e la presentazione agli altri bambini,
sono state: scuola colorata e bambini sereni.
“Con gli altri bambini mi trovo bene – ha continuato Valentino. A Napoli
avevo già frequentato le scuole elementare dalla prima alla terza ed ero
stato promosso alla quarta, ma non ho potuto continuare perché sono
dovuto partire per la Germania”.
Dei tre, infatti, è quello che ha il più alto livello di
scolarizzazione, tanto che lui stesso, visto la sua età, aveva chiesto
di poter frequentare le scuole medie, ma la sua preparazione non ha
consentito l’iscrizione alle scuole dell’obbligo.
Durante le ore a scuola, i giovani kossovari, oltre a seguire le lezioni
e giocare con gli altri bambini durante l’intervallo, raccontano ai loro
coetanei le loro tante esperienze di vita.
“I bambini kossovari – dice la maestra Marianna – si sono ben adattati.
Tra di loro c’è un rapporto di protezione gerarchica. In questo periodo
stiamo sperimentando una scuola multi-etnica, una scuola in continuo
movimento. L’inserimento di questi nuovi alunni è stata una sfida che la
scuola locale ha saputo ben affrontare”.
All’interno della scuola, oltre all’accoglienza degli alunni locali, un
ruolo importante lo stanno svolgendo gli insegnanti. Durante queste due
settimane hanno aiutato i giovani profughi ad inserirsi all’interno di
una realtà che non avevano mai vissuto; inoltre, gli stessi insegnanti
per cercare di risolvere il problema della loro alfabetizzazione hanno
approntato un progetto, che prevede un surplus di ore di lezioni da
svolgere in orario extra scolastico.
Michele Abate |
da "Il
quotidiano della Calabria" del 18 febbraio 2006
L'ente intermedio interviene alla presentazione dell'ultima
fatica letteraria dello scrittore originario di Carfizzi
La Provincia va a Roma per il libro di Abate
"Il mosaico del tempo grande" è l'ultima fatica
letteraria di Carmine Abate, pubblicata dalla Mondadori, che è stata
presentata, lo scorso 16 febbraio, presso la libreria Feltrinelli di
Viale Marconi, 190 a Roma.
Insieme all'autore sono intervenuti Andrea Di Consoli, scrittore e
critico, Stas' Gawronski, autore e conduttore di CultBook, trasmissione
televisiva di Rai Educational dedicata ai libri di culto del presente e
del passato e, per la Provincia di Crotone, l'assessore alla Cultura
Giuseppe Poerio. In una nota diffusa ieri da Poerio si legge che
"composito era il folto pubblico presente alla Feltrinelli: non c'erano
solo calabresi, visto che ormai l'autore di Carfizzi è riuscito a
conquistarsi un posto di rilievo nel panorama letterario ed ha una
nutrita schiera di lettori su tutto il territorio nazionale. A
testimoniarlo anche la recente ripubblicazione dei suoi vecchi romanzi
con la Mondadori, una delle maggiori case editrici italiane, che
sull'autore calabrese ha deciso di puntare". Poerio sottolinea che "è
ancora l'emigrazione il tema del libro presentato, l'abbandono della
propria terra in cerca di una prospettiva di futuro; questa particolare
condizione, però, per l'autore deve essere vista in chiave propositiva,
non più vittimistica. L'emigrazione è tramutata in un'esperienza
positiva, come una crescita culturale e, soprattutto, senza dimenticare
le proprie radici e ragioni per cui si è dovuto partire". Nella nota di
Poerio si legge ancora che "vivendo fuori, a Trento, luogo anche
idealmente lontano da Carfizzi, Abate riesce ad evocare la sua Hora,
ricostruendola pezzo per pezzo, proprio come un mosaico evocato nel
titolo dell'opera. Le tessere che lo compongono non sono altro che i
diversi pezzi d'identità che ciascuno ha, e che emergono in Abate, ad
esempio, con l'utilizzo delle parole di origine albanese". "Restando
sempre al titolo, anche il concetto di "Tempo Grande", ad esempio
scrive Poerio è una traduzione dall'arbëresh: in italiano, che non si
usa e che invece è molto presente nell'idioma albanese". Nel suo
intervento a Roma Poerio ha portato il saluto dell'amministrazione
provinciale di Crotone ed ha evidenziato il grande spazio dedicato
dall'ente intermedio alla cultura, "anche in termini di risorse, per la
crescita della collettività". Ha ricordato alcune iniziative realizzate,
come il Premio Provincia di Crotone quest'anno andato a Claudio Magris.
|
da "Il
quotidiano della Calabria" del 14 febbraio 2006
Taglio abusivo di alberi
pensionato denunciato
Un taglio abusivo di alberi è stato scoperto e
interrotto dagli agenti forestali di San Nicola Dell'Alto, in seguito ad
una segnalazione al numero di emergenza Ambientale 1515. Il taglio è
avvenuto all'interno di un bosco di querce di proprietà comunale, nella
località "Crisma". Sarebbe stato sorpreso un pensionato del luogo, R.
M., di 76 anni, mentre tagliava in piccoli pezzi, con una motosega, i
tronchi delle otto piante precedentemente abbattute. Gli agenti,
accertata l'illegittimità del taglio, hanno sequestrato gli attrezzi
adoperati dall'anziano e la legna prodotta e, contestualmente, hanno
denunciato l'uomo in stato di libertà per furto aggravato,
danneggiamento e deturpamento delle bellezze naturali. Inoltre gli hanno
inflitto una sanzione amministrativa.
|
da "Il
Crotonese" del 14/16 febbraio 2006
La capolista passa anche sul campo del Carfizzi
PAGLIARELLE FA TRIS LA FUGA CONTINUA
Carfizzi – Pagliarelle 0-3
Marcatori: 43’ Toscano, 44’ Mirabelli W., 69’ Mirabelli G.
Carfizzi: Viviani D., Viviani G., De Fazio, De Simone, Cavallo (77’
Scarpino D.), Malena (46’ De Paola), Basta, Lamanna, Iocca (75’ Scarpino
A.), Giudice (62’ Pollizzi), Abate (83’ Avena)
Pagliarelle: Garofalo D. (75’ Toscano G.), Garofalo R. II, Garofalo
R. I, , Miletta (75’ Garofano V.), Garofalo G., Secreti, Mirabelli G. I,
Mirabelli G., Mirabelli G. II, Toscano, Mirabelli W.
Dopo i quattro risultati utili consecutivi il Carfizzi cade sul
proprio campo per mano di un di un ostico e ben organizzato Pagliarelle.
Partita a due facce: primi 45 minuti dominati dal Pagliarelle che si
impadroniscono del centrocampo e producono gioco, ed un secondo tempo in
cui la squadra di casa ha sempre attaccato a testa bassa cercando di
ridurre le distanze, ma un’attenta difesa, la compattezza della squadra
ospite e la sfortuna lasciano inviolata la porta di Garofalo.
I primi minuti della partita sono stati di studio.
Ad affacciarsi per prima dalle parti del portiere è proprio la squadra
di casa: al 5’ Lamanna all’interno dell’area stoppa male e la palla gli
scivola via sprecando l’occasione.
Al 10’ è il Pagliarelle che cerca di rendersi pericoloso con una
punizione dal limite ma la palla sorvola abbondantemente la traversa.
Su capovolgimento di fronte il Carfizzi va vicino al gol: punizione
dalla trequarti di Lamanna con Basta che incoccia di testa ma la palla,
con il portiere battuto, sorvola di poco la traversa.
Dopo la metà del primo tempo, l’azione degli ospiti si fa più continua
ed il Carfizzi trova difficoltà ad uscire dalla propria trequarti.
Al 28’ Garofalo G., su palla proveniente dalla trequarti, di testa
sfiora il gol.
La squadra ospite inizia a sentire l’odore del gol: al 37’ ed al 39
sfiorano la rete ma l’imprecisione prima e la bravura di Viviani D. dopo
fanno si che il risultato resti immutato.
Al 43’ il Pagliarelle passa con Toscano ch,e direttamente da calcio
d’angolo, trova il jolly.
Palla a centro campo: passaggio all’indietro per Cavallo che su
pressione di Mirabelli W. controlla male, l’attaccante ruba palla e va
realizzare la seconda rete.
Due gol in meno di un minuto.
Il secondo tempo si apre con il Carfizzi che entra in campo deciso a
recuperare le due reti di svantaggio ed al 48’ la sfortuna nega il gol
del 2 a 1: punizione dal limite di De Paola l’estremo difensore ospite
respinge corto, sulla palla si avventa Basta che colpisce il palo.
Il Carfizzi cerca di fare la partita ma gli ospiti sono ben schierati e
controllano.
Al 57’ protagonista è ancora Basta, colpo di testa ravvicinato sul quale
compie un vero miracolo Garofalo, mandando in angolo.
Intanto mister De Fazio mette in campo una terza punta, ma il Carfizzi a
trazione anteriore non da i frutti sperati.
Al 65’ il Pagliarelle cerca di colpire in contropiede ma Mirabelli W.
spreca mandando alto, quattro minuti più tardi è Mirabelli G. I che
chiude definitivamente la partita realizzando la terza rete per la
propria squadra.
Anche dopo aver subito la terza rete il Carfizzi continua ad attaccare
cercando la rete della bandiera ma le conclusioni dei nuovi entrati,
Mimmo Scarpino, Avena e di Antonio Scarpino sono fuori misura.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 10/13 febbraio 2006
A Carfizzi strade
ripulite dagli Lpu
Due nevicate in meno di venti giorni. L’ondata
di maltempo che ha investito tutto il mezzogiorno d’Italia, ha investito
anche il piccolo centro albanofono ed il suo territorio.
I primi fiocchi di neve, misti a pioggia accompagnati da un vento
freddo, hanno fatto la loro comparsa domenica pomeriggio, ma sia la
pioggia che il vento hanno fatto si che non attecchisse.
Ma la neve ha continuato a cadere per tutta la giornata del lunedì. Fin
dalle prime luci dell’alba i tetti erano imbiancati da uno strato
bianco.
Durante la notte di lunedì sono cadute oltre dieci centimetri di neve.
Già alle ventitre i tetti iniziavano a colorarsi di bianco.
Martedì mattina il centro abitato ed il circondario erano imbiancati da
una coltre bianca trasformando il piccolo paese in un suggestivo
paesaggio di colore bianco misto al verde dei campi e del verde del
centro abitato.
La presenza della neve ha creato qualche difficoltà nella circolazione
soprattutto di macchine ed autobus.
Qualche difficoltà, fino all’intervento dei lavoratori di pubblica
utilità che hanno sparso il sale per le vie del paese, hanno vissuto
anche i molti anziani della piccola comunità.
Difficoltà di circolazione ma anche scuole vuote nelle giornate di
martedì e mercoledì.
È indubbio però che la presenza della neve ha suscitato nei più giovani
momenti di gioia e di divertimento.
Martedì mattina per le strade principali del paese, nonostante le
temperature gelide, si incontravano tanti ragazzi e bambini che si
divertivano a giocare con le palle di neve.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 7/9 febbraio 2006
Prosegue il momento positivo per Basta
e soci che affondano anche il Belvedere
IL
CARFIZZI CALA UN TRIS DA URLO
Carfizzi – F.C. Belvedere 3 – 0
Marcatori: 33’ e 59’ Basta, 80’ Pollizzi
Carfizzi: Viviani D., Viviani G., De Fazio, De Simone, Cavallo (46’
Monaco), De Paola, Basta, Lamanna (75’ Abate G.) , Iocca (60’Pollizzi),
Giudice, Abate M.
F.C. Belvedere: Combariati, Rosa, Venturino, Macri (60’ Chinni) ,
Arnone (46’ Corda), Sculco, Mangone (53’ Basile), Bellio, Drammis (60’
Oliverio), Corda (20’ Timpano), Portaro
Arbitro: Rata
Quarto risultato utile consecutivo per il Carfizzi. Dopo le vittorie
con la Pallagorese, il pareggio con il Clarà e la vittoria in trasferta
con il Torre Melissa, arrivano altri tre punti con il Belvedere.
Una partita, quella disputata al comunale di Carfizzi, disturbata da un
vento freddo, che per tutto il primo tempo ha soffiato in favore degli
ospiti, e da una fitta pioggerellina.
Nella prima mezzora di gioco il Belvedere è più intraprendente del
Carfizzi e, per due volte, cerca la rete del vantaggio con tiri da
lontano ma un attento Viviani nega la marcatura.
Il Carfizzi risponde agli attacchi degli ospiti con ripartenze in
velocità ed è da una di queste che scaturisce il vantaggio della squadra
di casa: scambio sulla destra De Simone-Iocca con quest’ultimo che mette
al centro per Basta che di prima intenzione batte a rete trafiggendo un
incolpevole Combariati.
Il primo tempo si chiude con gli ospiti che cercano il pareggio e la
squadra di casa che cerca di colpire in contropiede.
I secondi 45’ si aprono con il Belvedere in attacco: al 46’ tiro
ravvicinato di Drammis ma Viviani e attento e manda in angolo.
Dopo lo spavento il Carfizzi si ricompatta ed inizia a tessere azioni
d’attacco. Al 58’ Abate M. si invola verso l’area, al limite si
inserisce Basta ma la retroguardia ospite è attenta e manda in angolo.
Dalla bandierina Abate M. pennella un cross perfetto in area sul quale
si catapulta Basta che, da vero opportunista, realizza la sua personale
doppietta.
Subito la seconda rete, il Belvedere caparbiamente torna in avanti, ma
tutti gli attacchi si infrangono contro l’attenta retroguardia locale.
Al 70’ il Carfizzi sfiora la terza rete: Basta su azione in contropiede
supera anche l’estremo difensore ospite ma il tiro è impreciso e la
palla termine a lato.
All’80’ Pollizzi ha chiuso le marcature sfruttando un cross dalla
sinistra di De Fazio: stop e girata a volo.
Dopo aver subito la terza rete il Belvedere non riesce più a reagire e
la squadra di casa nel giro di pochi minuti sfiora la quarta rete.
A cinque minuti dalla fine, dopo un infortunio di un giocatore del
Belvedere, i dirigenti ed i giocatori della squadra ospite, nello
sgomento generale dei giocatori di casa e dei pochi spettatori presenti,
decidono di raggiungere anticipatamente gli spogliatoi costringendo
l’arbitro Rata a decretare al chiusura della gara con qualche minuto di
anticipo.
Al di là degli ultimi risultati positivi, quello che sta iniziando a
piacere del Carfizzi è la capacità di cambiare passo nel corso delle
gare e di adeguarsi alle esigenze tattiche delle partite.
Dato importantissimo da segnalare è la correttezza dei giocatori del
Carfizzi che hanno concluso il girone di andata senza neanche
un’espulsione in campo ne squalifica per somma di ammonizioni.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 31/1-2/2 2006
Il comune arberesche ospita una famiglia kosovara
proveniente dal campo profughi di Sant’Anna
CARFIZZI SI CONFERMA PAESE SOLIDALE
Carfizzi paese ospitale, i carfizzoti gente
solidale. Questo è quello che è successo venerdì scorso all’arrivo, dal
campo profughi di Crotone, di una famiglia di profughi kosovari.
Solidarietà e ospitalità che la piccola comunità albanofona aveva già
espresso otto anni fa, nel 1998, con l’arrivo di un gruppo di giovani
profughi curdi, inviati dalla provincia di Crotone e nel 1999 quando per
circa un mese sono stati ospitati all’ostello centoquaranta profughi
kosovari inviati dalla Prefettura di Crotone.
Anche in queste due occasioni la popolazione locale ha dimostrato e la
sua ospitalità e la sua solidarietà.
L’arrivo della famiglia kosovara, composta da una mamma, dai suoi sei
figli e dal nonno di questi,
ha messo in moto la “macchina” della solidarietà locale che, se pur
piccola, ha lavorato cercando di rendere meno traumatica l’impatto con
la nuova realtà.
L’arrivo di questa famiglia rientra in un progetto, sembra sia già stato
approvato, presentato dalla Provincia di Crotone ed è rivolto alla
protezione di una categorie vulnerabile di profughi, in questo caso
donne e bambini.
Il progetto definitivo prevede l’arrivo a Carfizzi di circa venti
persone, donne e bambini, che verranno ospitati in una struttura, ex
asilo nido, messa a disposizione dell’amministrazione comunale.
Attualmente, in attesa di sistemare la struttura, questa famiglia viene
ospitata in una casa in pieno centro storico presa in affitto dal
comune.
Il passaggio dai container del campo profughi ad una casa ha provocato
un certo sconcerto soprattutto nei bambini, ma nello stesso tempo ha
regalato agli stessi momenti di felicità. Infatti, questa sistemazione
consente ai giovani profughi di venire a contatto e giocare con i loro
coetanei.
Il progetto definitivo prevede anche un programma di inserimento e di
integrazione nella società, a partire dall’insegnamento della lingua
italiana e l’iscrizione a scuola essendo gli ospiti bambini in età
scolare.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 24/26 gennaio 2006
TRA CARFIZZI E CLARÀ E'
UN PAREGGIO EQUO
Carfizzi – Clarà Costruzioni 1 – 1
Carfizzi: Viviani D., Viviani G., De Fazio, De Simone, Cavallo, De
Paola, Basta, Lamanna, Iocca, Pollizzi (80’ Monaco), Abate.
Clarà Costruzioni: Soda, Riolo, De Simone, Petrozza,
Fumia, Crimi (65’ Lumare), Messina (46’ Vrenna), Guarascio, Puccio (66’
Durate), Virillilo, Cosco (23’ Piperissa) (55’ Zingrone).
Arbitro:Giancotti di Crotone
Carfizzi e Clarà si sono affrontate a viso aperto,
giocando un incontro a tratti spigoloso, ma sostanzialmente bello.
I locali partono con l’acceleratore schiacciato ed al 2’ vanno vicino al
gol con Basta che su lancio lungo tenta di superare il portiere con un
pallonetto ma sbaglia mandando a lato.
Al 9’ sono ancora i locali che vanno vicino al vantaggio ma Pollizzi
tira debolmente.
Gli ospiti cercano di scardinare la difesa avversaria con una serie di
fitti passaggi ma la retroguardia del Carfizzi è attenta e non si fa
sorprendere.
Al 15’ bella azione Basta-Iocca-Basta, ma il tiro di quest’ultimo viene
respinto dal corpo di un difensore.
Al 37’ è ancora Basta che cerca la via del gol ma la sua conclusione in
acrobazia è debole.
Al inizio di ripresa il Carfizzi continua ad attaccare ed al 49’ gli
avanti locali sciupano una facile occasione da gol.
Il secondo tempo inizia con le due squadre che cercano la via del gol ma
entrambe le difese fanno buon guardia.
Al 51’ gli ospiti passano: calcio di punizione dal limite, sul punto di
battuta si presenta Villirilo che, con un’esecuzione perfetta, manda la
palla alle spalle di Viviani D.
Subito la rete, la squadra di casa non si scompone e continua ad
attaccare e, nel giro di due minuti al 61’ ed al 63’, va vicino al
pareggio con Basta, ma l’imprecisione prima ed il palo poi gli negano la
gioia del gol.
Al 65’ protagonista, in negativo questa volta, è ancora Basta che si fa
ammonire per un brutto ed inutile fallo da dietro sul difensore
avversario.
All’87’ il Carfizzi raggiunge il meritato pareggio: Iocca supera con un
pallonetto il portiere, sulla palla si catapulta Basta che di testa
realizza la rete del pareggio.
Raggiunto la parità i locali continuano ad attaccare ed a tempo scaduto
la sfortuna gli nega la rete del vantaggio: Basta supera con un
pallonetto il portiere ospite ma la pala finisce sul palo alla destra di
Soda.
Michele Abate |
da "Il
Giornale di Calabria" del 22 gennaio 2006
Parma il secondo Festival
della cultura calabrese
Presentazione in anteprima nazionale del nuovo
romanzo di Carmine Abate
"Il mosaico del tempo grande"
Sarà presentato in anteprima nazionale,
nell’ambito della seconda edizione del Festival della cultura calabrese
- promosso dal Comitato di promozione Calabresi di Parma e che si
svolgerà dal 26 al 29 gennaio prossimi nella città emiliana - il nuovo
romanzo di Carmine Abate, “Il mosaico del tempo grande” edito da
Mondadori. A presentare il volume dello scrittore, vincitore del premio
selezione Campiello 2004 con il romanzo “La festa del ritorno”, nella
terza giornata della manifestazione calabro-emiliana, dedicata al tema
“Cibo è cultura”, saranno Guido Conti e Domenico Cacopardo. Seguirà un
intervento di padre Umberto Papaleo che parlerà di “Fede e speranza nei
romanzi di Carmine Abate” e per finire una cena a cura dello chef
Antonio Abbruzzino che proporrà “I piatti dai romanzi di Carmine Abate”.
Prologo della seconda kermesse calabro-emiliana, incentrata sulla
valorizzazione delle peculiarità storico-artistiche della regione, sarà
l’inaugurazione il 15 di gennaio della mostra fotografica “Sulla Terra”
di Ernesto Treccani ospitata nel Palazzo Giordani della Provincia di
Parma. Alla manifestazione saranno presenti l’ex parlamentare Rocco
Caccavari, il presidente del Comitato di promozione Calabresi di Parma
Raffaele D’Angelo, il sindaco della città Elvio Ubaldi, il presidente
della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli e il sindaco di Melissa,
Giuseppe Bonessi. Il festival entrerà nel vivo il 26 di gennaio con
l’inaugurazione della mostra fotografica “Calabria e mondo contadino”
con foto di Maggio e Briglia e dell’Associazione Arpa di Catanzaro.
Presenti, anche in questa occasione, il sindaco della città ospite
Ubaldi e il presidente della Provincia, Bernazzoli, la serata proporrà
una conversazione sul tema “Fatti e misfatti: l’eccidio di Melissa”
introdotta dal presidente D’Angelo e con intervento di Caccavari e
un’intervista di Pino Oliverio al sindaco di Melissa, Bonessi. Il 27
gennaio, giornata dedicata a “Terra e Pane”, è in programma un omaggio a
Giuseppe Verdi con l’esibizione del baritono Vivian Zatta che eseguirà
arie delle opere del celebre compositore. Seguirà la proiezione dello
spettacolo teatrale e musicale “Cantata per Melissa” dei Phaleg e del
documentario “Il canto dei nuovi emigranti” di Arturo Lavorato e Felice
D’Agostino, che ha vinto il concorso Doc, dedicato ai documentari
italiani, nell’ambito del Torino Film Festival 2005. In chiusura della
“quattro giorni” calabro-emiliana, per lo spazio dedicato a Suoni e
documentari di Calabria, i Megali Ellada presenteranno gli strumenti
musicali della tradizione “La lira calabrese da Bisanzio
all’Aspromonte”. A seguire verranno proiettati i documentari “Donne di
Bagnara” (1959) e “Tempo di raccolta” (1967) di Luigi Di Gianni;
“Parabola d’oro” (1955) di Vittorio De Seta e “La Farsa di Carnevale”
(1957) di Mario Gallo. Sul tema “Opera a sud: Mezzogiorno tra cinema
antropologico e documentario etnografico” si terrà una conferenza con la
partecipazione del regista e documentarista Luigi Di Gianni, di Roberto
Campari docente dell’Istituto di storia del Cinema e dello spettacolo
dell’Università di Parma, di Eugenio Attanasio presidente della Cineteca
di Calabria e del regista Giovanni Scarfò e dell’ex parlamentare Rocco
Caccavari. Filippo Violi, del circolo di cultura greca Odisseas, parlerà
di “La Lingua, la Storia, le Tradizioni e il territorio dei Greci di
Calabria” cui farà seguito il concerto di musica tradizionale grecanica,
presentato da Marianna Angelucci miss Parma 2005, con l’esibizione dei
Megali Ellade, gruppo di lingua grecanica dell’“isola” greocofona
calabrese di Bova Marina.
|
da "Il
Giornale di Calabria" del 22 gennaio 2006
Ossigeno per l’Alto
Crotonese
Firmata dalla Regione la convenzione con i
Comuni aderenti
al Pit per un finanziamento di oltre un milione
CATANZARO. Il Dipartimento Urbanistica e
Governo del Territorio della Regione Calabria ha firmato le convenzioni
con i Comuni di Crucoli, Carfizzi, Melissa, San Nicola dell’Alto e
Verzino, per regolare il finanziamento di 1.233.000 euro, che
costituisce la prima trance della spesa prevista dal Pit 11 “Alto
Crotonese”. I fondi sono stanziati attraverso la Misura 5.1 Azione
5.1.C. La stipula dei 5 atti, che consente alle amministrazioni comunali
di accelerare la fase di attuazione dei loro progetti e alla Regione di
sbloccare le procedure relative all’utilizzo dei fondi strutturali a
favore di questo territorio, è avvenuta a Catanzaro nella sede
dell’assessorato regionale all’Urbanistica. Le convenzioni sono state
firmate da Rosaria Amantea, dirigente di settore, e dai sindaci di
Crucoli, Antonio Sicilia, di Carfizzi, Caterina Tascione, di San Nicola
dell’Alto, Vincenzo Pace, di Verzino, Italo Russo, e dal vicesindaco di
Melissa, Gino Murgi. Il finanziamento complessivo si riferisce a 5 opere
pubbliche così programmate:
Comune di Carfizzi: “Recupero di edifici nel centro storico per
botteghe artigiane, case albergo e attività culturali” per un importo
totale di 225.000 euro; Comune di
Crucoli: “Recupero di edifici del centro storico per attività
culturali”, per un importo totale di 130.000 euro; Comune di Melissa:
“Riqualificazione urbana del borgo antico di Torre Melissa”, per un
importo totale di 335.000 euro; Comune di S. Nicola dell’Alto:
“Riqualificazione di parte del centro storico”, per un importo totale di
238.000 euro; Comune di Verzino: “Centro per la promozione e la
valorizzazione delle risorse naturalistiche dell’area carsica”, per un
importo totale di 285.000 euro. Tutti i progetti, ad eccezione di quello
che si riferisce al Comune di Melissa, comportano un cofinanziamento da
parte dei Comuni. La quota a carico degli Enti è così ripartita: Comune
di Crucoli, 10.000 euro; Comune di Carfizzi, 10.000 euro; Comune di S.
Nicola dell’Alto, 8.000 euro; Comune di Verzino, 10.000 euro. Le firme
delle cinque convenzioni confermano la volontà dell’assessorato
regionale all’Urbanistica di imprimere, anche nel territorio della
provincia di Crotone, una svolta nella politica di spesa dei fondi
strutturali messi a disposizione dall’Unione Europea. L’assessorato,
infatti, negli ultimi mesi del 2005 ha sbloccato le procedure di
finanziamento degli interventi programmati in tutta la regione. “La
Regione - ha affermato l’assessore Michelangelo Tripodi - intende porre
i Comuni nelle condizioni di eseguire con rapidità gli interventi
previsti nella programmazione 2000-2006, per consentire ai centri
piccoli e grandi della Calabria di adeguare l’assetto urbano
complessivo, potenziare la loro offerta turistico-culturale e
incentivare forme di sviluppo integrato del territorio in cui ricadono”.
“In vista della programmazione dei fondi europei 2007-2013 - ha aggiunto
Tripodi - occorre imprimere una svolta nella cultura del governo del
territorio, in modo che qualità e sviluppo in rete dei territori
divengano le parole d’ordine della futura progettazione. L’assessorato
all’Urbanistica, per preparare i cambiamenti che si impongono, oltre ad
aver già predisposto e trasmesso agli uffici regionali un documento che
rappresenta un primo contributo al Documento strategico regionale
preliminare, ha già licenziato le linee guide della pianificazione
territoriale regionale che sono state approvate dalla Giunta regionale
e, dopo il passaggio in Consiglio, consentiranno l’attuazione della
legge urbanistica regionale”. “Ritengo che l’impegno per la
sostenibilità ambientale dello sviluppo, che rappresenta uno degli
indirizzi principali delle linee guida - ha concluso l’assessore
all’Urbanistica - possa agevolare l’avvento di nuovo modo di concepire
la pianificazione territoriale, soprattutto a favore di un’area
d’eccellenza com’è quella della provincia di Crotone, fatta di tanti
piccoli centri che hanno una certa continuità storica e architettonica e
rappresentano un patrimonio da sfruttare come leva del turismo
culturale, e dove c’è quindi bisogno che tutti gli Enti si impegnino per
un uso corretto e non squilibrato del territorio”.
|
da "Il
Crotonese" del 20/23 gennaio 2006
Nel recupero di campionato contro la Pallagorese
bella affermazione
Il Carfizzi fa
cinquina
Basta (tripletta), Pollizzi e Iocca a segno
Carfizzi – Pallagorese: 5 – 2
Marcatori: 21’ Barbuto(P), 30’ 45’(rig) 47’ Basta(C), 35’ Pollizzi(C),
50’ Iocca(C); Aut. Cavallo (C)
Carfizzi: Viviani D., Viviani G., Giudice (74’ Scarpino D.), De
Simone, Cavallo, De Paola ( 55’ De Fazio), Basta, Lamanna, Iocca
(67’Avena), Malena (25’ Pollizzi) (79’ Scarpino) , Abate
Pallagorese: Drammis, Lamazza, Curcio, Rizzo, Scarpelli, Blandino,Pellizzi,
Fontana, Malena, Barbuto, Gentile
Arbitro: Crugliano di Crotone
Il Carfizzi fa suo il derby, tutto arbereshe, con la Pallagorese. La
partita sospesa lo scorso 8 gennaio, sul risultato di zero a zero, dal
direttore di gara Rocca, è stata recuperata mercoledì 18, ed ha visto la
netta affermazione del Carfizzi.
I ragazzi di casa fin dai primi minuti sciorinano un gioco frizzante
mettendo in difficoltà l’undici ospite.
Le incursioni delle punte di casa in area avversaria sono continue.
Dopo appena due minuti di gioco i bianchi di casa vanno vicino al gol:
punizione dal limite di Basta che viene deviata in angolo. Al 7’ la
Pallagorese si presenta dalle parti di Viviani D. con una punizione dal
limite, ma la palla sorvola la traversa.
Dal 12’al 13’ minuto il Carfizzi va, prima con Basta e poi con Iocca,
per ben due volte vicino al gol, ma l’imprecisione prima e la bravura
del portiere poi, negano alla squadra di casa la rete del meritato
vantaggio.
Al 21’, sorprendentemente, la Pallagorese passa in vantaggio: Scarpelli
dalla sinistra mette al centro un facile palla per Barbuto che la spinge
in rete. Carfizzi 0 Pallagorese 1.
La squadra di casa non si dispera e continua a produrre bel calcio e
azioni da gol che però non vengono sfruttate al meglio dagli attaccanti.
Al 30’ il Carfizzi raggiunge il meritato pareggio: Basta recupera al
limite un corta respinta della difesa e trafigge Drammis.
Dopo aver subito il pareggio la Pallagorese è alle corde. I ragazzi del
presidente Pompò volano, ancora di più, sulle ali dell’entusiasmo ed al
35’ passano in vantaggio con Pollizzi che realizza in mischia.
Al 45’ Basta si invola verso la porta, ai difensori avversari non resta
che metterlo giù, rigore. Sul dischetto si presenta lo stesso Basta che
realizza.
Nei secondi 45’ c’è ancora gloria per Peppe Basta che al 47’ di testa
realizza la sua personale tripletta e per Massimo Iocca che al 50’
finalizza una azione in velocità portando a cinque le reti della squadra
di casa.
Messo il risultato al sicuro il Carfizzi fa esordire, Scarpino D. e
Avena, due giovani alla loro prima comparsa in questa categoria.
Al 75’ all’improvviso gli ospiti si affacciano dalle parti dell’area
avversaria e, con un tiro dal limite deviato da Cavallo, realizzano la
loro seconda rete.
La partita si conclude con gli avanti del Carfizzi alla ricerca della
gloria personale, ma puntualmente sprecano.
Ottimo l’arbitraggio del signor Crugliano.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 17/19 gennaio 2006
Carfizzi, ritrovati dal parroco insieme a due
pissidi e una patena
Restaurati i
calici
Gli oggetti sacri risalgono a 50 anni fa
Domenica mattina, dopo la celebrazione della
messa, il parroco di Carfizzi don Vincenzo Ambrosio ha presentato ai
fedeli ed alla comunità locale due calici, due pissidi (calice con
coperchio in cui si conservano le ostie consacrate) ed una patena
(piattino), rientrati qualche giorno fa nella parrocchia di Santa
Veneranda dopo essere stati mandati a restauro.
Gli oggetti sacri sono stati ritrovati qualche mese fa dal parroco, un
po’ malandati, e, in accordo con i fedeli, ha deciso di restaurarli e
riportarli in uso.
Sembra che le due pissidi, uno dei due calici e la patena siano arrivati
nella parrocchia di Carfizzi, donati dai fedeli o portati dai parroci,
tra i cinquanta ed i trent’anni fa, ai tempi dei parroci don Gabriele e
don Damiano.
Il secondo dei due calici ricorda un carfizzoto, Giovanni Leonetti,
emigrato dopo il primo conflitto mondiale negli Stati Uniti: il calice
arrivò a Carfizzi dopo il secondo conflitto mondiale, portato nella
comunità albanofona da un nipote del Leonetti che, dopo la morte, per
una grave malattia, di una sua figlia ventenne, volle donare alla
parrocchia natia un calice in sua memoria.
Le intenzioni del parroco nel recuperare gli oggetti e le statue
presenti nelle due chiese, Santa Veneranda e Sant’Antonio, non sono
finite qui.
Nei prossimi giorni andranno a restauro un’antica croce trovata nel
campanile della chiesa madre e quella che era la corona dell’Immacolata
Concezione.
Per il mese di giugno, prima della sua festa (queste sono le intenzioni
del parroco e della comunità carfizzota), verrà restaurata l’antica
statua di Sant’Antonio da Padova che si dice risalga all’ottocento: per
questo scopo stanno lavorando, per la ricerca dei restauratori, sia don
Vincenzo che i componenti del comitato festa Sant’Antonio di Padova.
La volontà del parroco e della comunità locale è quella di portare a
restauro anche la statua di Santa Veneranda, anche questa una statua
antica ed in legno che, con il passare degli anni, ha subito qualche
deterioramento.
“E’ nostra intenzione recuperare e restaurare i beni sacri della chiesa,
perché vogliamo rendere la liturgia più bella, più decorosa – ha detto
il parroco - quando la liturgia è bella anche l’assemblea vive in
comunione gioiosa ed in pace”.
“Devo dire grazie a tutta la popolazione – ha proseguito don Vincenzo -
perché ci tiene a recuperare tutti gli oggetti e le statue delle nostre
chiese. Infatti grazie a loro ho potuto restaurare il tetto della chiesa
madre”.
Il parroco è anche intenzionato a recuperare il campanile esistente (in
alternativa costruire uno nuovo) e a restaurare della parte interna
della chiesa di Santa Veneranda.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 10/12 gennaio 2006
A
Carfizzi la partita viene sospesa al 62’
Il direttore di gara Rocca s’ infortuna e
sospende anzitempo la sfida con la Pallagorese
Carfizzi – Pallagorese: sospesa al 62’
Carfizzi: Viviani D., Viviani G., Abate M., De Simone, Cavallo, De
Paola, Basta, Lamanna, Iocca, Gatto, Malena (13’ Monaco)
Pallagorese: Drammis, Lamazza, Curcio, Proto, Lamazza, Blandino,
Pallizzi, Rizzo, Malena (53’ Fontana), Barbuto, Gentile
Arbitro: Rocca di Crotone
Partita intensa e ricca di emozioni quella che si è disputata
domenica scorsa tra il Carfizzi e la Pallagorese fino al momento della
sospensione da parte del direttore di gara Rocca.
Alla presenza di un folto pubblico le due squadre si sono affrontate a
viso aperto cercando la vittoria.
La squadra di casa sembra più determinata, cerca subito la rete e nel
giro di pochi minuti Iocca prima conclude sopra la traversa una bella
azione in velocità e due minuti dopo calcia debolmente tra le mani del
portiere.
Al 14’ sono ancora i locali a sfiorare il gol con Basta che in acrobazia
manda alto una punizione proveniente dalla sinistra.
Al 20’ gli ospiti si affacciano dalle parti della porta di casa con una
punizione dal limite che Viviani respinge con i pugni.
Al 24’ la coppia Iocca-Basta confeziona una bella azione in velocità ma
altrettanto bella è stata la parata del portiere ospite che nega la
marcatura a Basta.
La pressione della squadra di casa si fa sempre più insistente
costringendo gli ospiti a difendersi e cercare di ripartire in
contropiede.
Nell’arco di 10’ il Carfizzi va per ben tre volte vicino al gol con
Gatto: al 26’ punizione dal limite che fa la barba al palo, al 34’
spreca, da posizione favorevole, una buona occasione, ed al 38’, su
punizione, costringe ad una parata spettacolare il portiere Drammis che
va a togliere la palla dal sette.
L’inizio del secondo tempo vede la Pallagorese in avanti, al 46’ i
ragazzi di casa perdono malamente palla a trequarti ma gli attaccanti
ospiti non ne approfittano concludendo a lato una facile occasione.
Al 61’ gli ospiti reclamano un rigore: Viviani G. mette giù il
centravanti ospite, ma l’arbitro lascia proseguire.
La decisione del direttore di gara provoca le dure e forti proteste dei
giocatori della Pallagorese tali da provocare l’ingresso in campo di
qualche dirigente della squadra locale per placare gli animi e le
proteste spropositate degli ospiti.
Placati gli animi in campo, il direttore di gara, senza aver preso
provvedimenti nei confronti dei giocatori che lo avevano duramente
contestato, fa riprendere il gioco ma, dopo nemmeno un minuto, nello
sbigottimento generale degli stessi giocatori, sospende la partita.
Sembra che il signor Rocca non si sentisse bene e quindi non riusciva a
portare a termine la gara.
Michele Abate |
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2005
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