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da "ilcirotano.it" del 2/10/2013
Nel piccolo centro arbereshe se ne parla da anni
Sono tre anni che, nel piccolo centro arbereshe, si parla della chiesa di santa Veneranda. Sta diventando una discussione infinita. Di ristrutturazione dell’immobile che ospitava la parrocchia, nella comunità albanofona, si iniziò a parlare nel marzo del 2010, quando l’opera venne inserita, ai sensi dell’articolo 13 della legge regionale 19 del 2009, nel Piano regionale delle opere pubbliche. L’importo previsto dalla Regione era di 180.000 euro. Contributo che però, dopo qualche mese, nel giugno dello stesso anno veniva sospeso (decreto 8832 del dirigente generale del dipartimento 9, infrastrutture e lavori pubblici della Regione). Provvedimento di sospensione, emanato per l’assenza della reale copertura finanziaria. Quindi, addio lavori. Nel frattempo, la chiesa ha continuato a perdere ‘pezzi’ (crollo di cemento e mattoni). Il 7 giugno 2012, la ‘svolta’. Ennesimo crollo: mentre si tentava di ripulire e pitturare il muro ed il tetto della navata centrale, si sono distaccate parte di pignatte e intonaco; i materiali sono caduti proprio sull’altare. Quindi, l’11 giungo, sono intervenuti i Vigili del fuoco del comando di Crotone e, in virtù del sopralluogo effettuato, comunicavano alle autorità competenti l’inagibilità dell’edificio di culto “fino ad avvenuta esecuzione dei lavori di messa in sicurezza”. A tutto ciò, è seguita l’ordinanza di chiusura e di non utilizzo da parte del sindaco, Carmine Maio. Chiesa chiusa e celebrazioni svolte nei locali della Casa comune (immobile messo a disposizione dallo stesso ente). Intanto, l’Amministrazione comunale ottiene dalla Regione Calabria un finanziamento di 200.000 euro per lavori pubblici che, però, la Giunta devolveva a lavori per la messa in sicurezza della chiesa; a questi se ne aggiungevano altri 100.000 (progetto di riqualificazione urbana). Trecento mila euro, più altre somme, dovevano servire a demolire l’attuale e costruire un nuovo immobile. Una scelta questa che, però, non ha convinto una parte della popolazione, che si è opposta a questa scelta. Il trascorrere dei mesi, ha fatto si che si perdesse il finanziamento dei duecento mila euro e quindi niente intervento ne di ristrutturazione ne di ricostruzione. E’ di questi giorni una nuova notizia: il Comune vuole partecipare al bando ‘6000 campanili’. L’intento e richiedere un contributo per la realizzazione di un nuovo edificio per il culto; in merito a questa idea progettuale, pare si sia già espressa, dando parere favorevole, la Curia arcivescovile di Crotone. Sarà questa la volta buona? Si riuscirà a porre fine finalmente a questa vicenda, che nel corso di questi anni ha visto intrecciarsi rancori personali, politica, gusti, ricordi e sentimenti? E intanto è nato il comitato ‘Carfizzi per la sua chiesa’, con l’intento di raccogliere fondi per ristrutturare la chiesa madre.
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