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Da "Il crotonese" del 14/11/2015
L’integrazione, a Carfizzi, passa anche da un campo di calcio. La passione per il pallone e la volontà della società sportiva, presieduta da Vincenzo Lettieri, ha portato cinque ragazzi immigrati ad indossare la maglia della locale squadra di calcio. Per alcuni di loro si è già concluso l’iter per il tesseramento, altri attendono la fine della prassi ed il via libero della Federazione gioco calcio. Nanfa Danfa, Pape Kame, Faisal Nur, Abdì Geletu e Kamar Fusumana, ospiti del centro Sprar (richiedenti asilo e rifugiati) presente della comunità albanofona e gestito dalla cooperativa sociale Agape di Strongoli, quest’anno faranno parte della compagine arbereshe, che ha appena iniziato il campionato di terza categoria. Sono giovani e provengono tutti da paesi africani diversi: Gambia, Senegal, Somalia, Etiopia. Nei loro piccoli villaggi, hanno iniziato a dare i primi calci e rincorre un pallone; a Carfizzi, il calcio, invece, oltre ad essere diventato il loro hobby principale, è anche un modo per socializzare e convivere con coetanei e la comunità locale. A qualcuno di loro, compagni di squadra e ragazzi del luogo, per qualità tecniche e fisiche, hanno già affibbiato il nomignolo di ‘Balotelli’. I cinque ragazzi, partecipano regolarmente agli allenamenti previsti nel corso della settimana. Ma soprattutto le domeniche sono i momenti più attesi: indossare pantaloncini, scarpette chiodate e prendere a calci il pallone, sono un divertimento e un’occasione per non pensare ai problemi e alle difficoltà vissute in passato. Per il sindaco di Carfizzi, Carmine Maio (il comune è titolare del progetto territoriale Sprar per le annualità in corso), il tesseramento dei giovani migranti da parte dell’Unione Calcio Carfizzi, è “una bellissima dimostrazione di integrazione. Sono contento di come i nostri ragazzi hanno accolto gli ospiti del centro di accoglienza, una conferma che Carfizzi è simbolo dell’ospitalità e dell’accoglienza. Una tradizione continuata anche dalla nostra gioventù”. Francesco Vizza, presidente della cooperativa Agape, ha accolto favorevolmente la richiesta arrivata dalla società calcistica carfizzota. “Ci siamo messi a disposizione sia dei nostri ospiti che della squadra, andando incontro a tutte le esigenze”, ha detto. “Far fare questa esperienza ad alcuni dei ragazzi presenti nello Sprar di Carfizzi per noi è diventata una priorità. Per loro disputare il campionato di Terza categoria è un modo per vivere ed integrarsi con la realtà locale”. Insomma, quest’anno l’Uc Carfizzi non ripunterà solo alla conquista della coppa disciplina, ma anche ad essere la squadra più multietnica del torneo.
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