I N D I C E
Seduto in quel caffè
io non pensavo a te
Guardavo il mondo che
girava intorno a me
Poi d'improvviso lei sorrise
e ancora prima di capire
mi trovai sottobraccio a lei
stretto come se non ci fosse che lei.
Vedevo solo lei
e non pensavo a te.
E tutta la città
correva incontro a noi.
Il buio ci trovò vicini
un ristorante e poi di corsa
a ballar sottobraccio a lei
stretto verso casa abbracciato a lei
quasi come se non ci fosse che,
quasi come se non ci fosse che lei.
quasi come se non ci fosse che lei.
Mi son svegliato e
e sto pensando a te ...
Ricordo solo che,
che ieri non eri con me.
Il sole ha cancellato tutto
di colpo volo giù dal letto
e corro lì al telefono
e parlo, rido e tu, tu non sai perché
t'amo t'amo e tu, tu non sai perché.....
parlo, rido e tu, tu non sai perché....
Mi sono informato c'è un treno che parte alle 7 e 40
non hai molto tempo il traffico è lento nell'ora di punta
Ti bastano dieci minuti per giungere a casa, la nostra
la chiave ricorda che è sempre lì, lì sulla finestra
E nel far le valigie ricordati di non scordare
qualche cosa di tuo che a te poi mi faccia pensare
e ora basta non stare più qui
ti rendi conto anche tu
che noi soffriamo di più
ogni istante che passa di più
no non piangere
presto presto
presto presto
presto presto vai ...
Da un minuto sei partita e sono solo
sono strano e non capisco cosa c'è
Sui miei occhi da un minuto è sceso un velo
forse è solo suggestione o paura o chissà che
è possibile che abbia fin da ora già bisogno di te
Mi sono informato c'è un volo che parte alle 8 e 50
non ho molto tempo il traffico è lento nell'ora di punta
Mi bastano dieci minuti per giungere a casa, la nostra
la chiave l'hai messa senz'altro lì sulla finestra
E nel far le valigie stavolta non devo scordare
di mettere un fiore che adesso ti voglio comprare
con l'aereo in un ora son lì
e poi di corsa un tassì
sono certo così
quando arrivi col treno mi vedi, non piangere
presto presto
presto presto
presto presto vai ...
presto presto
presto presto
presto presto fai presto ...
Dicendo abbiamo tempo
ci giri intorno
stemperi e riempi
come dire centotré vasetti
di liquido con colore diluito
che certamente è meno previdente
di una conservazione che alimenti
tutti i tuoi seguenti
spunti di appetito.
Sono fluidi a vedersi c'è un piacere
anche perché qualcosa si nota che manca
e se ci fosse è come non avesse nome.
Abbiamo tutto il tempo.
E poi il discorso prende una piega architettonica nell'aria con le mani,
all'euforia da giardino
ai pensili eccitanti.
All'ornamentale destino.
E tutto il tempo è vicino
a portata di mano
sul tavolino, sul ripiano
su quanto ti è più caro.
Ma se cominciassimo
che ne dici
se entrassimo nel vivo
oltre la porta orale saliamo a perpendicolo la scala
che nel muro si avvita.
L'umido della parete nella mano
s'asciuga sempre piè
parete che d'acciughe sale su
nella rete in muratura.
Saliamoli i gradini con le punte
e pure sconoscendo se calziamo un'epoca, una storia, una leggenda
in cui calati, risalendo siamo. E l'anta si spalanca.
Dicendo abbiamo tempo tu intendevi dire il contrario
vedevi necessario che quanto vai inventando oggi
non te lo ritrovassi sempre vivido tra i piedi tale e quale
esatto nel reale
con i particolari talmente precisi
un domani da non credere
che i fatti siano intrisi
di te così profondamente
così com'è com'è vero avvengano in assenza di qualsiasi sostanza.
Volevi invece dire
prendi il tempo con me
un po' interrogativa
mentre la mano offriva
abbiamo tutto il tempo
aroma di caffè.
ABBRACCIALA ABBRACCIALI ABBRACCIATI
Cosa ti dicevo mai?
A che punto ero?
Ho quasi l'impressione che
- io con te -
perdo il sentiero.
Forse la psicologia
può spiegare questi strani vuoti
della mente mia.
Ora mi ricordo che
parlavo di follia
e del grande amore,
grande bugia.
Che ne pensi dimmi,
di un uomo tanto stupido da crederti "sua"?
Anima
alzati
apriti
abbracciala
abbracciali
abbracciati
Che ora è? E' tardi ormai.
Mia cara, cara amica
che ne dici se noi
portiamo a termine la nostra
dolcissima fatica.
Allontaniamoci verso
il centro dell'universo.
ACQUA AZZURRA ACQUA CHIARA
Ogni notte ritornar
per cercarla in qualche bar,
domandare ciao che fai
e poi uscire insieme a lei.
Ma da quando ci sei tu
tutto questo non c'è più.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere.
Nei tuoi occhi innocenti
posso ancora ritrovare
il profumo di un amore puro,
puro come il tuo amor.
Ti telefono se vuoi
non so ancora se c'è lui ...
accidenti che farò
quattro amici troverò.
Ma da quando ci sei tu
tutto questo non c'è più.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere.
Nei tuoi occhi innocenti
posso ancora ritrovare
il profumo di un amore puro,
puro come il tuo amor
Da quando ci sei tu
tutto questo non c'è più.
Acqua azzurra, acqua chiara
Sono le quattro e mezza ormai
non ho voglia di dormir
a quest'ora, cosa vuoi,
mi va bene pure lei.
Ma da quando ci sei tu
tutto questo non c'è più.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere.
Non parliamo più a parlar non serve un granché
mangiale anche tu le castagne arrosto con me.
Hai ragione sai io non sarò mai come vuoi,
guarda c'è un bel film se facciamo in tempo ci andrei.
Dustin Hoffman, Al Pacino, la Dunaway, entriamo c'è anche lei,
c'è posto siedi, io resto in piedi!
Guarda lei, è proprio come ti vorrei,
guarda lei, lo ama e non si lamenta mai,
in fondo lui assomiglia a me.
Perché non mi capisci dimmelo perché.
Guarda lei. Guarda là.
Cosa c'entra se lui la sta portando in Rolls Royce,
sta tranquilla che verrebbe anche sulla mini con me.
Non vedi che per amore lei sta diventando assassina?
La donna la vera donna è quella che resta vicina
E invece tu, e invece tu, e invece tu, beh non ne parliamo più!
Vuoi il gelato! È aumentato!
Guarda lei, è proprio come ti vorrei,
guarda lei, lo ama e non si lamenta mai,
in fondo lui assomiglia a me.
Perché non mi capisci dimmelo perché.
Guarda lei. Guarda là.
Che cosa dici se questa sera pranziamo fuori?
Potremmo andare poi per cambiare anche a ballare.
Non un complotto e non una soffiata,
nemmeno tra le ciglia,
perché tu sbatta gli occhi,
e non un parapiglia senza sbocchi:
niente di tutto questo,
ma saranno le disinvolture,
ed alcune noncuranze a tradirti:
come tu resti seduta sulla sponda del letto,
come non dici nulla, quando non lo dici.
Perché lo hai deciso, e fai sì con la testa,
come una ginnastica,
perché lo hai deciso
di perdere il filo.
Saranno queste cose un poco oziose a tradirti:
sarà un prurito quando non esiste,
e invece ti soccorri con quell'unghia fatta apposta
per essere un bisturi che in mano a te
diventa decorosa. Innocente,
perché curatissima, sarai tradita
dalle tentazioni, nelle quali saprai
come cadere, ossia da sola,
solo arricciando il naso,
in modo sorridente,
quando il sorriso vive,
essendo bolla d'aria
tra il labbro e le gengive.
In campo scenderanno forze prive di forza,
le tue piegate dalle brezze estive,
e saranno a tradirti queste ondate di pigrizia,
di estenuazione senza alcun motivo.
Quando avvertirai, d'istinto, sopra tutto,
il profumo che sale dal tuo corpo.
Quando ti sentirai rotonda in certi punti,
e in altri più in pianura
con zone inesplorate, lontane e lontane da te.
Quando una gamba atterra,
mentre tu sei distesa,
hai il peso di tutto quanto resta
sulla terra intera, meno te,
l'unica in questo momento
di cui non ti fidi,
e saranno ????? minori a tradirti.
Se cade un bicchiere da solo,
se vola una sedia sullo scaffale,
allora tutto ritorna normale.
E poi
di che parliamo
di come per favore hai fatto
se non ti dispiace replicarlo
quel gesto quell'insieme
di cose e di non cose
che accadono una volta
e quindi possono
ripetersi a richiesta e non per caso
in cambio ti rifaccio il mostro
mi tolgo le foglie dalle dita
il vento pettinato ritorno ai connotati riprendo i miei colori
a mano libera
e meglio puoi vedermi
allontanando
e poi
di che parliamo
trasvola sopra l'ultima papilla la farfalla e la lingua la
spilla
e ripeschiamo l'oh dello stupore col quale
incorniciamo
il fragile leggero di quel che non diciamo
e poi
di che parliamo
di come sei tracciata appena
su carta o traspari in filigrana
trapassi le pareti
solletichi anche l'aria
ma un gesto un solo gesto
ti torna solida
un gesto che è richiesta e non è caso
in cambio non invento niente
mi butto di sotto o non mi butto
mi sto distrattamente sfrenando dal mio posto
proietto il bell'aspetto
mi tramo intrecciami
e puoi vedermi meglio
allontanando
e poi
di che parliamo.
Nel libro d'avventure saltiamo le parole e le figure.
Alla fine ti trovasti in un bel posto
e lì capisti perché t'erano stati chiesti
gli occhi in prestito per il loro particolare colore
fai tu quale che ora è l'iride delle finestre.
Alla fine ti fu chiaro perché quel gran parlare
della tua bella conchiglia auricolare
e quel solleticare eccoli i padiglioni
i disimpegni la chiocciola i vestiboli ecco la stanza.
E contrasti perché c'era tutto
e tutto il pranzo i tuoi comportamenti e le reazioni
le tue belle presenze gli abbandoni
le carezze in cambio delle tue carezze
e le scontrosità le irritazioni.
C'era anche qualcuno che ti diceva "è tardi
dobbiamo andare" tu dicevi "no io voglio ancora,
ancora io mi voglio mi voglio rivedere
e se non tutta almeno l'inizio".
Che cosa avresti fatto per sentirti un pò più sola
e per dolcemente navigar
sul dorso e sul tuo petto
e fare una capriola
che ribaltasse il cielo.
Lì c'eran tutti predisposti i baci
asciutti e meno e tutti i desideri
e le istintive applicazioni di te
eran montate ad arte accanto al tuo profilo
vicino ad ogni tua parte e tu dicevi "ancora un altro pò
e se non tutto almeno un pò d'inizio".
Fare sbuffare ed anche disfare
ma è un'impalcatura
dipende da chi sopra ci sale
e tu dicevi "ancora un poco
e se non tutto e se non tutto
almeno l'inizio".
E tu una volta sù osservi la tua stanza
tu la tua nella quale
oltre il disfare e il fare
si delineano cose
appena appena verosimili.
Con ciliegie passeggere e grappoli affannati
d'uve segrete dalle pelli boriose e fini
perché tu che ti senti alle volte una mandria
possa indire turchini selvaggi festini
con curvi cieli estivi che scendono
come coperchi sul tetto bollivi
con i freschi provvisori che soffiano
sotto i cuscini e tu li assalivi
con gli abbracci e le guance
già giunte con l'equatore
perché di te già cibata
non è di calore che hai bisogno
ma di un orgoglioso refrigerio.
Amarsi un po' è come bere
più facile è respirare
Basta guardarsi e poi avvicinarsi un po'
e non lasciarsi mai impaurire no
Amarsi un po' è un po' fiorire
aiuta sai a non morire
Senza nascondersi manifestandosi
si può eludere la solitudine
però volersi bene no partecipare
è difficile quasi come volare
Ma quanti ostacoli e sofferenze e poi sconforti e
lacrime
per diventare noi veramente noi uniti
indivisibili vicini ma irraggiungibili
Adesso son tranquillo
come un'anatra sul lago
adesso sono pago,
infine nel limbo
della mia sofferta e nuova maturità
Ami ancora Elisa.
Ami ancora Elisa.
La rabbia se n'è andata,
portando via con sé,
i drammi della vita
Adesso, adesso io trovo interessante
perfino un ignorante.
Ami ancora Elisa Ami ancora Elisa
Ami ancora Elisa
Distante, io sono distante, da tutti quei capricci un
po' infantili inutili Da quelle eccitazioni, dalle facili
emozioni pungenti come rovi fra noi par elevazione,
mentre pensi ai tacchi alti che hai… Giuro no!
Giuro no! G Giuro no! Giuro no! Finalmente
ancora coerente. Ami ancora Elisa Ami ancora Ami
ancora Elisa Ami ancora Elisa. Pagar con
frustrazione soffocando la rag Attende la chiusura
di una porta per averti interamente, non val la pena
no io son tornato io mi preferisco io così distante,
così…
Proprio a me un frutto di campagna
per amore, per compagna
una donna bella e ombrosa
proprio a me?
Non è questo il tempo
di una rosa nell'occhiello
tu farai un frullato con il mio cervello.
Però
alla vita non dico di no.
Io l'ho
il coraggio lo trovo, ce l'ho,
perciò
quindi avanti con poca prudenza
mio amore, mia allegra coscienza.
Baci, tanti baci, caldi, vivi
baci privi spesso di pudore
sei un diluvio, un motore
a scoppio d'amore.
Bella, forte e sana, spaventata
solo dagli aereoporti
e dai pensieri un poco aperti.
Con te
mi diverto
mi piace con te.
Con te
Perchè
grande amore mio nato in provincia
è con te che io spezzo la lancia.
Quindi avanti in tandem
tu davanti
io di dietro
per colline,per cascine, litigando
avanti così.
No, non salutare tutti quanti
non sta bene, non è bello,
io non sono il tuo ombrello.
Lo so
alla vita non dico di no.
Io l'ho
il coraggio lo trovo, ce l'ho,
perciò
quindi avanti con poca prudenza
mio amore, mia allegra coscienza.
Per te che é ancora notte
e già prepari il tuo caffè
che ti vesti senza più guardar
lo specchio dietro te
che poi entri in chiesa e preghi piano
e intanto pensi al mondo ormai
per te così lontano.
Per te che di mattina torni a casa tua perché
per strada più nessuno ha freddo
e cerca più di te
per te che metti i soldi accanto a lui che dorme
e aggiungi ancora un pò d'amore
a chi non sa che farne.
Anche per te
vorrei morire ed io morir non so
anche per te
darei qualcosa che non ho
e così, e così, e così,
io resto qui
a darle i miei pensieri
a darle quel che ieri
avrei affidato al vento
cercando di raggiungere chi...
al vento avrebbe detto si.
Per te che di mattina svegli il tuo bambino
e poi
lo vesti e lo accompagni a scuola
e al tuo lavoro vai
per te che un errore ti é costato tanto
che tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto.
Anche per te
vorrei morire ed io morir non so
anche per te
darei qualcosa che non ho
e così, e così, e così,
io resto qui
a darle i miei pensieri
a darle quel che ieri
avrei affidato al vento
cercando di raggiungere chi...
al vento avrebbe detto si.
Ancora tu non mi sorprende lo sai
ancora tu ma non dovevamo vederci più?
E come stai? Domanda inutile
Stai come me e ci scappa da ridere.
Amore mio ha già mangiato o no
Ho fame anch'io e non soltanto di te
Che bella sei sembri più giovane
o forse sei solo più simpatica
Oh lo so cosa tu vuoi sapere...
Nessuna no ho solo ripreso a fumare...
Sei ancora tu purtroppo l'unica
Ancora tu l'incorreggibile
Ma lasciarti non è possibile
No lasciarti non è possibile
Lasciarti non è possibile
No lasciarti non è possibile
Sei ancora tu purtroppo l'unica
Sei ancora tu l'incorreggibile
Ma lasciarti non è possibile
No lasciarti non è possibile
Lasciarti non è possibile
No lasciarti non è possibile
Disperazione gioia mia
sarò ancora tuo sperando che non sia follia
ma sia quel che sia
abbracciami amore mio
abbracciami amor mio
Che adesso lo voglio anch'io
Ancora tu non mi sorprende lo sai
ancora tu ma non dovevamo vederci più?
E come stai? Domanda inutile
Stai come me e ci scappa da ridere
Amore mio ha già mangiato o no
Ho fame anch'io e non soltanto di te
Che bella sei sembri più giovane
o forse sei solo più simpatica
Scende ruzzolando
dai tetti di lamiera
indugiando sulla scritta
"Bevi Coca Cola".
Scende dai presepi vivi
appena giunge sera...
Quando musica e miseria
diventan cosa sola.
La gioia della vita.
La vita dentro agli occhi dei bambini denutriti,
allegramente malvestiti
che nessun detersivo potente può aver
veramente sbiaditi.
E corre sulle spiagge atlantiche
seguendo il calcio di un pallone,
per finire nel grembo di grosse mamme antiche
dalla pelle marrone.
E s'agita nel sangue delle genti dai canti
e dalle risa rinvigorite
che nessuna forza, per quanto potente, può aver
veramente piegate.
Hai ragione anche tu
cosa voglio di più
un lavoro io l'ho
una casa io l'ho
una casa io l'ho
la mattina c'è chi
mi prepara il caffè
questo io lo so
e la sera c'è chi
non sa dirmi no
cosa voglio di più
hai ragione anche tu
cosa voglio di più
cosa voglio
Anna
voglio Anna
Non hai mai visto un uomo piangere
apri bene gli occhi sai
perché tu ora lo vedrai
apri bene gli occhi sai
perché tu ora lo vedrai
se tu
non hai mai visto un uomo piangere
guardami
guardami
Anna
voglio Anna
Ho dormito lì
fra i capelli suoi
io insieme a lei
ero un uomo
quanti e quanti sì
ha gridato lei
quanti non lo sai
ero un uomo
Cosa sono ora io
cosa sono mio Dio
resta poco di me
io che parlo con te
io che parlo con te
di
Anna
Anna
voglio Anna
voglio Anna
voglio Anna
voglio Anna
voglio Anna
..........................
Anonima la casa,
anonima la gente,
anonimo anch'io.
Un cane e ciak azione - all'improvviso
un morso:
figlio mio!
La frutta nel giardino, i panni nel catino
e lei, ore ed ore.
Le gambe nude, il volto acceso ed
una colpa: dieci anni maggiore.
C'era lei...
E cos'altro ancora?
Nascosti giù al fosso,
complice il sesso,
a misurarsi, a masturbarsi un po'...
L'impulso di uno scatto - la palla io
che batto -
che rete ho fatto!
Sudore che diventa alloro. Amore mio...
Sei forte ti adoro.
Fermarsi poi ad un tratto; lottar
col reggiseno:
Che fai? sei matto?
Il cambio ed il volante...
Ma niente mi terrà distante.
C'era lei...
E cos'altro ancora?
Mi ha colto in flagrante.
Io sono l'amante.
Ragazzi, silenzio assoluto per carità.
Parlando del passato mi sono raffreddato.
Il lenzuolo dov'è andato?
Mi sembri un po' delusa. Oppure
ti ho offesa?
Un goccio di benzina... A farlo riposare,
riparte il motore?
Su vieni a me vicina, stasera ho ancora
voglia di giocare.
ARRIVEDERCI A QUESTA SERA
Arrivederci a questa sera,
almeno spero di rivederti,
quello che hai detto l'ho già scordato,
mi piacerebbe che anche tu
Arrivederci a questa sera,
mi spiace tanto per ieri sera,
forse son stato esagerato,
non farci caso, se ancora puoi!
Che dispiacere sentirsi soli,
voler parlare e rinunciare,
avvicinarsi, per abbracciarsi e poi fermarsi: restare lì!
Arrivederci a questa sera,
verso le cinque passo da scuola,
esce il bambino, son lì vicino,
se vuoi venire, decidi tu!
AVER PAURA DI INNAMORARSI TROPPO
Aver paura d'innamorarsi troppo
non disarmarsi per non sciupare tutto
non dire niente per non tradir la mente
è un leggero dolore che però io non so più
sopportare.
Non farsi vivo e non telefonare
parlar di tutto per non parlar d'amore
cercar di farsi un po' desiderare è proprio un vero
dolore
Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti
amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori
Aver paura di confessare tutto
per il pudore d'innamorarsi troppo
finger che anch'io le altre donne vedo
è un leggero dolore temere di mostrarsi interamente
nudo
e soffocare la sana gelosia
e controllarsi non dirti che sei mia
voler restare e invece andare via è proprio un vero
dolore
Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti
amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori
Balla Linda, balla come sai ...
Balla Linda, non fermarti ...
Balla Linda, balla come sai.
Occhi azzurri belli come i suoi Linda forse non li hai,
ridi sempre, non parli mai d'amore,
però non sai mentire mai. Mh... Mh...
Bella sempre, dolce come lei Linda forse tu non sei,
tu non dici che resti insieme a me
però non mi abbandoni mai,
tu non mi lasci mai,
ti cerco e tu... e tu ci sei...
ti cerco e tu mi dai quel che puoi,
non fai come lei, no, non fai come lei,
tu non prendi tutto quello che vuoi.
Balla Linda, balla come sai ...
Balla Linda, non fermarti ...
Balla Linda, balla come sai.
Occhi azzurri belli come i suoi Linda forse non li hai,
ridi sempre, non parli mai d'amore, però non sai mentire mai,
tu non mi lasci mai, ti cerco e tu... e tu ci sei...
ti cerco e tu mi dai quel che puoi,
non fai come lei, no, non fai come lei,
tu non prendi tutto quel che vuoi.
Balla Linda, balla come sai ...
Balla Linda, non fermarti ...
Balla Linda, balla come sai.
Sei molto presa dall'idea
che infine ci incontreremo:
vedi sempre la stessa scena,
e non si sa da dove venga io,
ma per comodità la mia figura
si forma in quel momento
e qualcosa ti cade di mano, anzi no.
Sei tornata a fiorire
tu vignetta gentile
con una fretta di furbe nubi d'aprile.
E provavo qualche cosa per te,
questo provai, soltanto che mi sfuggì
quella prova. Non ci vediamo che da sempre
e questa ti pare una buona ragione
per sporgere le labbra, come un fischio,
e poi guardare altrove, senza però fischiare,
cominci a capire chi siamo:
i nostri emissari venuti a discutere
molti punti difficoltosi.
Ho stravisto per te
non so chi, non so che,
resta lo stile delle agitate vigilie.
E il tumulto
che da te sortì,
detto così, so solo che mi sfuggì
qualche sussulto.
E tu nonostante ciò solleciti,
mesta, calma e onesta e un po' scolastica.
Potremmo per miracolo inciampare
con la stessa disinvoltura ed eleganza
con la quale sprofondano i piroscafi in mare,
con tutte le luci accese,
e si direbbe che a bordo c'era un ballo,
luccicando le stesse
vaghe spine, indigeste,
degli estri scritti,
tra i fitti immensi nerastri.
E ti strinsi,
ed il senso sparì:
essendo lì,
nel senso che mi sfuggì,
seguendo l'istinto,
tutto il senso che s'è letto, tutti i libri.
Che vita ha fatto a immaginarsela
cosi colà la vita
che vita ha fatto ad aspettarsela
convinta che la vita c'è
Che vita ha fatto, se torna a nascere
non torna più, non sia mai
Che vita ha fatto, ha pianto a piovere
e sul pendio dello sgocciolio
lei sdrucciolò
Lei mi amò,tu l'amasti,io no
I verbi non coincidono
Che vita ha fatto, ma ben più rapida
con lei duellò la vita
Che vita ha fatto. metà sognandola
metà in realtà
se poi è realtà
quel che in realtà sognò a metà
Lei mi amò, tu l'amasti, io no
I verbi la tradirono che c'entro io
Che vita ha fatto a immaginarsela
cosi colà la vita
Come sta, come stai, come sto
La voce coniugandoci s'allontanò
Tu vestita di fiori
o di fari in città
con la nebbia o i colori
cogliere le rose a piedi nudi e poi
con la sciarpa stretta al collo bianca come mai
ma... eri bella bella
comunque bella
Quando l'arcobaleno
era in fondo ai tuoi occhi
quando sotto al tuo seno
l'ira avvelenava il cuore tuo perché
tu vedevi un'altra donna avvicinarsi a me
prima ancora che io capissi e riscegliessi te
tu... eri bella bella
comunque bella
Anche quando un mattino tornasti vestita di pioggia
con lo sguardo stravolto da una notte d'amore
siediti qui
non ti chiedo perdono perché tu sei un uomo
Coi capelli bagnati - so che capirai
Con quei segni sul viso - mi spiace da morire sai
coi tuoi occhi arrossati
mentre tu mentivi e mi dicevi che
ancora più di prima tu amavi me
tu... eri bella bella
comunque bella
Inseguendo una libellula in un prato
un giorno che avevo rotto col passato
quando già credevo di esserci riuscito
son caduto.
Una frase sciocca un volgare doppio senso
mi hanno allarmato non è come io la penso
ma il sentimento era già un po' troppo denso
e son restato
Chissà, chissà chi sei chissà che sarai
chissà che sarà di noi
lo scopriremo solo vivendo
Comunque adesso ho un po' paura
ora che quest'avventura
sta diventando una storia seria
spero tanto tu sia sincera!
Il magazzino che contiene tante casse
alcune nere alcune gialle alcune rosse
dovendo scegliere e studiare le mie mosse
sono alle impasse
Mi sto accorgendo che son giunto dentro casa
con la mia cassa ancora con il nastro rosa
e non vorrei aver sbagliato la mia spesa o la mia
sposa.
Chissà chissà chi sei chissà che sarai
chissà che sarà di noi
lo scopriremo solo vivendo
Comunque adesso ho un po' paura
ora che quest'avventura
sta diventando una storia seria
spero tanto tu sia sincera!
Tu lo chiami solo un vecchio sporco imbroglio
ma è uno sbaglio è petrolio
troppo furbo per non essere sincero
ma è davvero oro nero
Io perché non dovrei dirti tutto quello che sento nel
cuore
Io perché non dovrei parlarti di tutto anche di un
nuovo mio amore
sei o non sei sei o non sei al di sopra di ogni mia
grande passione
Confusione
confusione mi dispiace
se sei figlia della solita illusione
e se fai confusione
confusione
tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e più piccola
emozione
Se tu credi che il carbone bruci meglio
è un abbaglio è petrolio
Comunque se ami più del fuoco il fumo di un cero
non usare l'oro nero
Ma perché non dovrei liberare qualunque
sentimento per chiunque sia Ma chi mai disse che
si deve amar come se stessi il prossimo con
moderazione. Confusione
confusione mi dispiace
se sei figlia della solita illusione e se fai
confusione
confusione
tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e più
piccola emozione
Confusione confusione
E non dir che antico privilegio d'uomo per mia
comodità faccio mio
confusione mi dispiace
se sei figlia della solita illusione e se fai
confusione
confusione
tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e più
piccola emozione
Le quattro meno un quarto della notte,
il sonno se n'è andato all'improvviso,
si ferma il borbottio delle guanciotte
l'ombra è severa ma addolcisce il viso.
Cosa non farà più, cosa farà di nuovo,
cosa farà di meno,
seduta in mezzo al letto lei promette
cosa non farà più.
Cosa farà di nuovo, cosa farà di meno,
con un leggero margine d'incerto,
con la sincerità di tutto il cuore
leggero, pesante, volubile. Crede le dolcezze
sono come
le amarezze:
pesi falsi senza pietà.
È una misericordia, un'operetta pia
considerare adesso con che garbo
ha piegato, ripiegato e messo via
il maglioncino su un bracciolo, un gambo.
Cosa che rifarà, che rifarà di nuovo,
non sa se più, se meno,
seduta in mezzo al letto nel rispetto
timido che ha di sé.
E le dolcezze sono,
son come le amarezze
con un cordiale ed umile sospiro
si sente sangue del suo stesso sangue
e corpo del suo corpo in un bel giro
d'edera intorno a sé,
con strette blande,
non si resiste più
e non è più questione tra il giulivo e il triste.
Seduta in mezzo al letto lei promette:
cosa non farà più,
cosa farà di nuovo, cosa farà di meno,
con un prudente margine d'incerto.
Le tre e quarantacinque della notte,
il sonno se n'è andato all'improvviso,
le dolcezze sono come le amarezze:
strette blande senza pietà.
Nella notte, sonno sperso,
ombra austera, caro il viso,
con che garbo,
con che umile sospiro:
cosa non farà più,
cosa farà di nuovo,
cosa farà di meno.
COSA SUCCEDERÀ ALLA RAGAZZA
L'alba, la barba, la curva della gola,
rasoiate che sono orli di gonna.
La luce ha ancora sonno ma si da'
un tono da ostetrica che è urgente.
Apre gli occhi sul mondo partoriente
ed è a disposizione
l'alba, la barba, presa con le buone.
Offrire la gola al tocco leggero, l'alba
la lanolina candida
gli uccelli appostatissimi nell'aria,
come i chiodi senza quadri, alle pareti;
ed è ancora mattina.
I pesci pesci pesci i pori pori,
cosa succederà alla ragazza,
vede i pori
con le corna come i tori;
le corna curve sono due ferventi trafficanti a
bassa voce
sotto la croce, sotto la croce,
nel loro dialetto antico,
nel loro diletto pratico,
che la vogliono fare bollire,
che la vogliono suonare,
appesa al campanile.
Che la vogliono ricoprire di cioccolata,
che la vogliono servire in bocca,
ad una bocca sterminata di forno:
che cosa le tocca,
sentire che cosa.
Allora ricordarsi di fare delle pose
delle fotografie:
che possono sempre servire,
e non se ne parli più.
Gesù, Gesù
che non se ne parli più
Gesù, Gesù
ed è ancora mattina,
tutti sono pronti a bere qualcosa;
e poi si riprende fiato,
per fare le bolle acustiche.
Che la vogliono olio e limone;
che la vogliono aggiustare:
entriamo in un portone...
Che la vogliono un pò scoperta
per accertare;
che la vogliono nell'ascensore,
per implorarla da che piano a che piano,
acquetta, fuochino;
la gloria all'ottavo.
Che la vogliono ricoprire di cioccolata,
che la vogliono servire in bocca,
ad una bocca sterminata di forno:
che cosa le tocca,
sentire che cosa.
Le condizioni sono
atmosferiche comunque,
comunque meteorologiche,
e lei si è invaghita del bitume:
carbonio con idrogeno composto,
bollente ed odoroso, grasso in fusti,
colato e rimpastato, misto a scisti.
Così le salta in mente,
all'improvviso,
che esistono gli dei,
e dagli dei
proviene, per esempio, la numerosa serie dei
profumi;
e lei se esistono gli dei sarebbe prediletta dal
maestoso
ordigno in argentato, sovrumano
tubo di scappamento con solenni alucce
o pinne da raffreddamento.
E, cosa c'è da fare, vorrebbe lei
portare questa sera, come stola,
un raccordo anulare, un'intera fila alle poste
oppure la costiera amalfitana.
Si prende il nastro della merce scelta,
si ammorbidisce e si fa svolazzare,
si smussa e lei così lo può indossare,
vorrebbe lei per caso liquefare
un palazzo in cui l'innamorato sguazza
nel delirio, ridotto ad un cetaceo.
Si attiva un lanciafiamme,
un forno ad onde, oceanico,
un sesquipedale,
prospero per la pipa universale.
C'è da fare la spesa si fa,
da andare dal dentista ci si va,
e il trapanatore sarà un titillatore piumato.
Così come bambina, mancandole la esse,
lei diceva "Nettuno nettuno"
così gli dei sarebbero un intimo difetto di pronuncia.
C'è da fare una piazza, si fa:
si prende una balena con fontana inclusa e
traballanti cocomeri per occhi a tutti quanti,
ed alberi spioventi dalle orecchie.
E voci emerse sulla testa a delta
e i mignoli, gli eterni mignoletti,
suonati da pestanti martelletti.
Così lei, può passare di là
perché se c'è da fare
una cosa si fa.
Dalle prime battute riconosce il posto
ridente labbriforme costa
ilare quando vede scendere
l'umorista turista
che alle prime bracciate dell'orchestra
riconosce il posto.
Dai primi segni di vita e alla vista
dell'insigne pietra mistica,
ad un attento esame superficiale
riconosce l'artistica
località banale.
Tu come scendi dal predellino
t'informi sui movimenti del mattino
l'entrata dell'ossigeno
e il preserale andantino
e su chi mai diriga
dal braccio abile e il viso impronunciabile
uscirai all'aperto così come ti trovi
senza nessun preavviso
come la faccia di un dado
che abbia una probabilità sola su sei
su come sei
o come le altre cinque
di cui una la più opposta
e quella più nascosta
è quella che tiene i piedi in terra
e sulla quale poggi.
Che tempo fa oggi
dici guardando attorno sapendo
che fa un tempo ogni giorno.
Sul predellino sali
sapendo che durano soltanto i finali
e tutti i posti intanto
prima dei saluti dici tu
sono loro i turisti
e per finire non esistono più.
Ti sta partendo la cartolina
da te si ritaglia il fine rettangolino.
Sfogliate ti salutano
le tue vedute dissuase
tornate verso casa
di contro un limpido smalto così incrinabile.
Ho visto un uomo che moriva per amore, ne ho
visto un altro che più lacrime non ha. Nessun
coltello mai ti può ferir di più di un grande
amore che ti stringe il cuor. Dieci ragazze per
me posson bastare dieci ragazze per me voglio
dimenticare capelli biondi da accarezzare e
labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze per me
solo per me. Una la voglio perché sa bene
ballare. Una la voglio perché
ancor non sa cosa vuol dire l'amore.
Una soltanto perché
ha conosciuto tutti tranne me.
Dieci ragazze così
che dicono solo di sì.
Vorrei sapere chi ha detto
che non vivo più senza te.
Matto, quello è proprio matto perché
forse non sa
che posso averne una per il giorno,
una per la sera
però quel matto mi conosce
perché ha detto una cosa vera.
Dieci ragazze per me
posson bastare
dieci ragazze per me
voglio dimenticare
capelli biondi da accarezzare
e labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze così
che dicon solo di sì.
Vorrei sapere chi ha detto
che non vivo più senza te.
Matto, quello è proprio matto perché
forse non sa
che posso averne una per il giorno,
una per la sera
però quel matto mi conosce
perché ha detto una cosa vera.
.....Dieci ragazze per me …dieci ragazze
per me …dieci ragazze per me però io muoio
per te… però io muoio per te.
{commento: ripetere ad libitum, sfumando}
Io sto già tremando d'amore
lei viene qui questa sera
è solo una questione di ore
spero di non morire
vedendola entrare
potremo restare soli
Ho messo il vino nel frigo
cuoce sul fuoco il sugo
il macellaio dovrebbe arrivare
dovrebbe portare
bistecche e caviale
ma un dubbio mi assale
Lei verrà o non verrà
non verrà non verrà non verrà non verrà
non verrà non verrà non verrà non verrà
Dio mio no
Dio mio no
dimmi solo che verrà
le voglio sfiorare i capelli col respiro
del mio cuore
le voglio accarezzare le mani
con sguardi leggeri con frasi d'amore
d'amore, d'amore
Il campanello grida 'ti amo'
apro e stringo già la sua mano
poi la guardo mentre cammina
mentre siede vicina
intanto che mangia di gusto
la carne il caviale e il resto
Dopo aver mangiato la frutta
si alza e chiede dove c'è il letto
poi scompare dietro la porta
la sento mi chiama
la vedo in pigiama
e lei si avvicina e lei si avvicina
vicina vicina vicina vicina vicina
Dio mio no
Dio mio no
cosa fai che cosa fai
Dolce di giorno,
fredda di sera
sì tu ogni volta
cambi bandiera.
Ho già deciso
che questa è
l'ultima volta
che esco con te.
Tu sei come una torta
di panna montata
tutta contenta
di non essere stata mangiata
Ho già deciso
che questa è
l'ultima volta
che esco con te.
io ti ho dato il mio cuore
che cosa mi hai dato tu
Mi hai fatto solo promesse
e niente di più
Quando c'è il sole tu parli d'amore
poi quando è sera sei una statua di sale.
Ho già deciso
che questa è
l'ultima volta
che esco con te.
Ho già deciso
che questa è
l'ultima volta
che esco con te.
L'ultima volta
che esco con te.
Non penso quindi tu sei
questo mi conquista
L'artista non sono io
sono il suo fumista
Son santo, mi illumino
ho tanto di stimmate
Segna e depenna Ben-Hur
sono Don Giovanni
rivesto quello che vuoi
son l'attaccapanni
Poi penso che t'amo
no anzi che strazio
Che ozio nella tournée
di mai più tornare
nell'intronata routine
del cantar leggero
l'amore sul serio
E scrivi
Che non esisto quaggiù
che sono
l'inganno
Sinceramente non tuo
(sinceramente non tuo)
qui Don Giovanni ma tu
dimmi chi ti paga
Entusiasma anche me
l'entusiasmo che dentro hai.
Ma così non si può: troppo amore oppure l'odio no.
Infantile finché vuoi
ma gentile qualche volta in più se puoi.
Piace molto anche a me ascoltare la musica
ma se interrompo per te io divento insensibile
È possibile che sia
tutto orribile o bellissimo bambina mia?
Donna selvaggia donna mi piace quasi tutto quello che fai.
Donna selvaggia donna un controsenso affascinante sei
Molto se vuoi tutto non puoi.
Donna selvaggia donna di solo sesso non si vive mai.
Senza trucchi tu sei
molto bella e più giovane.
Non discuto però le tue scelte più libere
ma se non indosserò
gli stivali da cowboy disprezzarmi tu non puoi.
Donna selvaggia donna mi piace quasi tutto quel che fai.
Donna selvaggia donna un controsenso affascinante sei
Molto se vuoi tutto non puoi.
Donna selvaggia donna di solo sesso non si vive mai.
DOVE ARRIVA QUEL CESPUGLIO
Dove arriva quel cespuglio, la cucina
che avrà il sole di mattina.
Dove arriva il mio berretto
lì la camera da letto,
e in direzione dello stagno
costruiremo il nostro bagno.
Entra pure è la tua casa,
la tua casa fra le rose.
Ora appena prendo il mese,
il primo muro, la tua casa te lo giuro.
Ora siediti qui dove ci sarà il camino
e pensa a quando tutta quella gente
pur passandoci vicino
non vedrà più niente
quella porta non è un sogno
è robusta è di legno.
Non nascondere la mano,
non nascondere il tuo seno
ora non c'è più nessuno,
più nessuno, ora non c'è più nessuno.
Prendo dalla moto il nostro letto
stendo a terra il telo
ora alza gli occhi al cielo e dimmi
quanto mancherà al tramonto
Ci vuol buio a questo punto
voglio farti tenerezza, la tristezza
si dissolve con il fumo.
Resta solo il tuo profumo, il profumo della pelle
lo sfondo delle stelle
e un vago senso di dolore
che scompare col respiro,
col respiro del tuo amore.
L'universo che respira
e sospinge la tua sfera
e la luce che ti sfiora
cosa vuoi?
Voglio te, una vita.
Far l'amore nelle vigne.
Cade l'acqua ma non mi spegne.
Voglio te.
Oltre il monte
c'è un gran ponte.
Una terra senza serra,
dove i frutti son di tutti.
Non lo sai?
Voglio te, una vita.
Far l'amore nelle vigne.
Cade l'acqua ma non mi spegne.
Voglio te.
E' una vela la mia mente
prua verso l'altra gente
vento, magica corrente
quanto amore!
Voglio te, una vita.
Far l'amore nelle vigne.
Cade l'acqua ma non mi spegne.
Voglio te. Mio per sempre!
Ma tu non cambi mai.
Un braccio, che altro vuoi?
Un'ora me la dai.
L'amore è qualcosa di più
del vino, del sesso che tu
prendi e dai.
Sarei una cosa tua
amore, gelosia
amor di borghesia.
Da femmina latina a donna americana
non cambia molto... sai?
Voglio te, una vita. Voglio te.
E' una vela la mia mente
prua verso l'altra gente.
Vento, magica corrente...
e già che la verità è solo un'immaginazione
che una certezza propria non ha
ti puoi avvicinare e questo servirà ma è sempre un'interpretazione
finchè il contrario non accadrà
guardi l'immagine che è dentro in te per ricercare la tua verità
usando il metodo scientifico
osservazione analisi esperimento
e già che la verità
è solo un'immaginazione
che una certezza propria non ha
ti puoi avvicinare e questo servirà ma è sempre un'interpretazione
finchè il contrario non accadrà
dopo che hai visto il mondo chissà se è rotondo
così sembra in fotografia pieno di posti strani
ma ancor di più gli umani molto al di là di ogni fantasia
e già che la verità è solo un'immaginazione
che una certezza propria non ha
davvero immagina immagine e già non è che uhm davvero immaginazione
è il tuo rapporto con la verità
niente è definitivo per te
provi e riprovi non ti fermi mai mai
e intanto aggiungi tagli e sintetizzi e già.
Io lavoro e penso a te
torno a casa e penso a te
le telefono e intanto penso a te
Come stai? E penso a te
Dove andiamo? E penso a te
Le sorrido abbasso gli occhi e penso a te
Non so con chi adesso sei
non so che cosa fai
ma so di certo a cosa stai pensando
è troppo grande la città
per due che come noi
non sperano però si stan cercando cercando
Scusa è tardi e penso a te
ti accompagno e penso a te
non son stato divertente e penso a te
sono al buio e penso a te
chiudo gli occhi e penso a te
io non dormo e penso a te
Deve essere stata una costosa
distillazione la marea del mare,
il cielo è più professionale:
premedita se stesso.
Il tempo, questo tempo è inaffidabile,
vengono giù gelati, poi rane,
un giorno baci celebri, un altro giorno
eliche in funzione.
E come informazione,
si sente spesso chiedere,
dov'è che si sistemano le capocchie ai fiammiferi
Queste le uscite spicce,
celeri così come lei le intuisce,
che veloci inceneriscono se stesse,
avanti un'altra: così si va, a spasso si va.
Ecco i negozi
e non le sembra più di stare a casa,
ecco cammina nell'uno e l'altro senso,
non avendo al fianco chi l'accompagnerebbe
nelle minime e le massime escursioni.
Ecco i negozi
che ingoiano tutti i fracassi,
non affliggono né stomaco né cuore, ecco là
qui dov'è la padrona del proprio giro vita,
del proprio girocollo, del proprio giro periplo del corpo.
E lo spazio non è quella questione,
ecco i negozi, si può tacere senza
dare il silenzio come spiegazione:
ecco qui, tra le creature scisse,
tra chi entra e chi esce,
c'è uno scambio
di temperature.
Si diventa termometri contraddittori,
si passa tra le cose sfuse e vaghe,
come tra lacci d'alghe in fante
maghe Circe annegatrici,
dimenticando e poi dimenticando;
così sei fortunata: hai trovato
esattamente quello che cercavi:
tre bravi di caienna, ovvero,
un forchettino per i ravanelli.
Così sei fortunata: hai trovato
il posto più esclusivo della storia,
le pagine in cui Antonio
con Cleopatra, si strapazzano
ancora, come otarie
dalle braccia ormai implicite nell'altro,
sopravvissuti ad ogni nave che s'inabissò.
Immersi in un tripudio misto seta,
in una negligenza e oblio di sciarpe,
ed è come non mai non stare a casa.
La borsa della spesa anche se è vuota lo sai
mi pesa troppo oramai
due chili di patate me le scelga però
piccole o grandi non so
il prosciutto o no le telefonerò
detersivi blu devo saperne di più
Elena no, Elena no
se sono un uomo più non lo so
non sgridarmi faccio quello che vuoi
non mi ribellerò mai
La pasta cotta la dente so che ti piace di più
aspetto a buttarla giù
chissà se è troppo il sale
ma comunque sotto il letto la polvere non c'è
come richiesto da te
se insalata poi io la condirò poi
accidenti il vino come ho fatto a scordarlo
questo non me lo perdonerai
Elena no, Elena no
se sono un uomo più non lo so
non sgridarmi faccio quello che vuoi
non mi ribellerò mai
Elena no, Elena no
se sono un uomo più non lo so
i tuoi diritti sacrosanti lo sai
sono miei doveri oramai
Ben tornata amore mio
ora ci son io, io con te
se sei stanca lo sai con me riposerai
dormire tu potrai se vuoi
se tu vuoi
ed io come se .. leggero
non voglio più sentirti dire no
ma intanto ho ancora da lavare tutti i piatti
e riposare non potrei
mi hai detto
'diventa un uomo medio americano
e tu tu più civile sarai
cosa diverrò giuro non lo so
io so solo che tutto quello che faccio
io lo faccio solo per avere te
Seguir con gli occhi un airone sopra un fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire
Domandarsi perché quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere
se è poi così difficile morire
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
è dentro me
ma nella mente tua non c'è
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede ad un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del più e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo perché è stato un pò scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
E chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
è dentro me
ma nella mente tua non c'è
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
EPPUR MI SON SCORDATO DI TE
Eppur mi son scordato di te
come ho fatto non so.
Una ragione vera non c'è
lei era bella però.
Un tuffo dove l'acqua è più blu
niente di più
Ma che disperazione
nasce da una distrazione era un gioco
non era un fuoco
Non piangere salame
dai capelli verde rame
è solo un gioco
e non un fuoco
lo sai che t'amo
io ti amo veramente
Eppur mi son scordato di te
non le ho detto di no
ti ho fatto pianger tanto perché
io sono un bruto lo so
Un tuffo dove l'acqua è più blu
niente di più
Ma che disperazione
nasce da una distrazione era un gioco
non era un fuoco
Non piangere salame
dai capelli verde rame
è solo un gioco
e non un fuoco
lo sai che t'amo
io ti amo veramente
Che.. disperazione
nasce da una distrazione..
che.. disperazione
nasce da una distrazione
che disperazione.......
Cassiodoro Vicinetti
Olindo Brodi, Ugo Strappi
Sofio Bulino, Armando Pende
Andriei Francisco Poimò
Tristo Fato, Quinto Grado
Erminio Pasta, Pio Semi
Ottone Testa, Salvo Croce
Facoffi Borza Aldo Ponche
Uno andò saldato
uno vive all'estro
uno s'è spaesato
uno ha messo plancia
e fa il trans-aitante
uno fa le more uno sta invecchiando
perché è un nobile scotch
Uno fa calzoni
dai risvolti umani
Uno ha un solo naso
Uno hamani e polsi
Uno è su due piedi
uno è calvo a onde
uno si nasconde
poi non sa
in che vano sta
Un viso ucciso dal pensiero
Un tal con voce da uccelliera
Un sostituto a sua insaputa e un misto
storie e geografie
Uno per uno li ricorda
l'orchestra mentre si accorda la verità
viene sempre a palla dolce chimera sei tu
Il maestro solitario fischietta ariette d'oblio (sei tu)
I dimenticati
ce li ha tutti in testa
Gli altri sono entrati chi da se
chi dalla finestra
C'è il direttore, l'orchestra c'è
apparecchiati sul buffè
son mantecati i dimenticati
Se il pasticcino ha un senino in se
del maraschino effetto è
Uno nel rinfresco
pensa "È peggio se esco"
Un altro un altro deglutisce
volentieri gradisce
Non si capisce chi mangi chi
Non gli rincresce
grazie sì, grazie sì
Era Aprile
era Maggio
era .. chi lo sa
Era bella
oh, era bella
solo la sua età.
Non ricordo
se sorrise
quando se ne andò
Io l'amavo
io l'amavo
solo questo so
Io credevo tante cose
che non credo più
non per questo sono triste
ora ci sei tu.
Ho paura, ho paura quando penso che
era, era, era, era, era come te
E' successo quello che doveva succedere,
ci siamo addormentati perché è venuto il sonno.
Appare il nostro periodico ritratto
e per somigliarci a noi, perché noi stessi, ci vuole fermi
e appena respiriamo e immobili ogni tanto,
come un tratto sicuro di matita ecco che siamo
la viva immagine di una distilleria abusiva
che goccia a goccia secerne puro spirito.
Noi dietro a una colonna ridevamo per l'aneddoto
e ci contrastavamo amabilmente
su aria, fiato e facoltà vitale,
su brio di intelligenza, sull'indole e sull'estro,
soffio, refolo, vento e venticello,
sull'essenza e sulla soluzione,
sul volatile e sulla proporzione,
sul naturale e sul denaturato.
E poi sulla fortuna, la fortuna non c'entra
quando una cosa per terra si posa
e vale sia per l'estetica che per l'allodola
e lui continuava a ritrattare, a ritrattare quindi
e la reale e doppia fisionomia nostra spariva via
come una coppia annoiata di visitatori da una mostra
noi dietro le sue spalle ridevamo per l'aneddoto
mimetico, drammatico, faceto di tirannico
e ci contrastavamo amabilmente
sul verde, rosa e viola del pensiero,
su mente giudicante, sul lampo e riflessione
e sul limpido, il cupo e il commovente,
su coscienza e su allucinazione,
sulla celebre cena e gli invitati,
colori che divorano colori.
Se lo spirito s'eccita il caso esilarando
oppure ardendo bruciando bruciando
e chi dei due ha le parti fredde cercando le tue.
Dal monte ventoso dei miei sentimenti
sfoglio all'aria una rosa ricettario
l'inizio è già indiziario:
"Lei sciolse e poi si tolse lo chignon", oh
E calva d'amore, lustro sguardo da biliardo
boccia sul tappeto il suo pallino
È "la stecca del peccato"
C'è tanta nuda verità
Fatti un pianto (o… o…)
Fatti un pianto (o… o…)
Da un chilo di affetti un etto di marmellata
Se sbatti un addio c'esce un'omelette
Le cosce dorate van fritte
Coi sorrisi fai croquettes
E tu dici ancora che non parlo d'amore
Batte in me un limone giallo basta spremerlo
Con lacrime salate agli occhi tuoi
ben condita amata t'ho
Dai piangete (o… o…)
Dai cantate (o…)
E dai che ne ho sete
Parole d'amor
Grosse lacrime sciocche
Sono uova alla coque
E dai e dai
(o… o… )
Fatti un pianto
Lacrimoni che sono lenzuola (o.. )
Da strappare da calare giù
Fatti un pianto
E li perdutamente qualcuno che ti sfugga
o che salga su
Per intanto qualche vento
qualche tentativo fa
Sib/Do Do/Re La
Sib/Do Do/Re La
Sib/Do Do/Re La
Sib/Do Do/Re La
Sib/Do Do/Re La
FIORI ROSA FIORI DI PESCO
Fiori rosa, fiori di pesco, c'eri tu
fiori nuovi, stasera esco, ho un anno di più
stessa casa, stessa porta
Scusa
se son venuto qui questa sera
da solo non riuscivo a dormire perché
di notte ho ancor bisogno di te
fammi entrare per favore
solo
credevo di volare e non volo
credevo che l'azzurro di due occhi per me
fosse sempre cielo, non è
fosse sempre cielo, non è
posso stringerti le mani
come sono fredde tu tremi
no, non sto sbagliando mi ami
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è vero
dimmi che noi non siamo mai stai lontani
ieri era oggi , oggi è già domani
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è ve...
Scusa
credevo proprio che fossi sola
credevo non ci fosse nessuno con te
scusami tanto se puoi
signore, chiedo scusa anche a lei
ma io ero proprio fuori di me
io ero proprio fuori di me quando dicevo
posso stringerti le mani
come sono fredde tu tremi
no, non sto sbagliando mi ami
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è vero
dimmi ch'è vero
Gelosa cara amica mia
è proprio un tarlo una malattia
quella di non saper scordare
ciò che da me non puoi sapere.
tutti i miei amori precedenti
fanno più male del mal di denti
tutti quei baci che ho già dato
non vanno via con un bucato
Gelosa cara amica mia
io ti capisco veramente
tanto che ho detto una bugia
pur non essendo uno che mente
in confidenza amore mio
qualche problema ce l'ho anch'io
per non parlare dell'effetto delle tue ex cose di letto
L'odio feroce l'odio ruggente
fa male dentro e brucia la mente
io ti capisco ne so qualcosa
esser civile come pesa
Andiamo via, via dai fantasmi
in fretta via da questi inutili spasmi
lasciando qui i tormentosi masochismi
che inventano alla fine una tristezza che non c'è
Gelosa cara amica mia
facciamo un giro in bicicletta
io sono Otello e tu mia zia
così non va bene, dammi retta
Guardiamo il lago, guardiamo i prati,
ma non guardiamo gli innamorati
perché se no elucubriamo
e ancora una volta da capo siamo.
GENTE PER BENE GENTE PER MALE
Ah fatemi entrare
voglio giocare voglio ballare insieme a voi
No sei troppo ignorante
odori di gente
che non conta niente e paura ci fai
Eppur io sono buono ma sarà
Vi porto un po' di vino- non ci piace
E son di compagnia - va all'inferno e così sia
Perché non mi volete forse con un altro mi
scambiate
non feci mai del male
mio padre è guardia comunale
mia madre lavora all'ospedale
per questo tu non sei a noi uguale
Ah fatemi entrare so che scherzate poi canterete
insieme a me
No oltre ignorante sei anche invadente
con noi non la spunti e non chieder perché
Eppure non son nato - fatti tuoi
Indesiderato - hai capito
sbagliate forse voi - tanto qui non entrerai
Perché dicono che il cane mio non è intelligente
non han capito niente
festeggia sempre l'altra gente
e farsi amar per lui è importante
fa quel che sente lui fa quel che sente - è solo
perché come te Ah! Fa freddo un poco ma c'è un
bel fuoco un po' più in là< Tu vendi amore ma
questa sera purtroppo
io non ho soldi e per questo non lo posso comprare
Ah! Ma dici davvero ma dici davvero non posso
accettare
Comunque grazie ancora grazie
E vista l'ora gentile signora ti posso accompagnare?
…e vista l'ora gentile signora ti posso
accompagnare?
La speranza spezzata
è la tua eredità.
Fallimento di una vita
di coraggio e di viltà.
Troverai sul cammino
fango e corruzione.
E la voglia tu avrai
di sdraiarti al suolo
per guardare come in un film
i colombi in volo.
Ti faranno fumare
per farti sognare che
il futuro od "un messia"
presto tutto cambierà.
Ed avrai come vanto
una nuova condanna
ti diranno che il vento è
il respiro di una donna
per far sì che un lamento, uno solo,
copra ogni tormento di un velo.
Ma se tu rifiuterai
di giocare all'attore
forse un libro scriverai
come libero autore.
E tu forse parlerai
di orizzonti più vasti
dove uomini celesti
portandoti dei figli
ti diranno: "Scegli!"
ben sapendo che ridendo tu
tu a loro ti unirai...
Ricordo il suo bel nome del Tubinga
ed io avrei masticato
la sua tuta da ginnastica.
Il nome se lo prese in prestito dai libri
e fu come copiare di nascosto
fu come soffiare sul fuoco.
Cataste scolastiche perché
quando tutto è perduto non resta che la cenere
l'amore
e lei nel suo bel nome era una iena
chi di noi il governato e chi il governatore.
Son fatti che attengono alla storia
chi fosse la provincia e chi l'impero
non è il punto
il punto era l'incendio
erano gli esercizi obbligatori estetici
le occhiate di traverso e tu guardavi indietro
c'eravamo capiti, capiti all'inverso
ci diventammo leciti per questo.
D'altronde d'altro canto
a volte essere nemici facilita piacersi è così inutile
un bacio dai bei modi grossolani
sfuggì come uno schiaffo senza mani
talmente presi ci si rese conto
d'essere un'allegoria soltanto quando
ci capitò di dire indicando il soffitto col naso
di dire "noi due" e ci marmorizzammo.
La corda tesa non l'arco
e la tempesta la schiuma
il cuore amò sé stesso
ma noi non divagammo
l'animo umano è nulla se non è
una pietra da scalfire ricavando
i capelli e il suo bel piede
era la collisione
il primo scontro epico
perché non scritto ma cavalcato a pelo
ed ognuno esigeva
la terra dell'altro
le mani la terra la carne il terreno.