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dalla "Gazzetta del Sud"
E’ da qualche giorno nelle librerie italiane “Le stagioni di Hora”, la prima raccolta che la casa editrice Mondadori ha “regalato” allo scrittore Carmine Abate, vincitore del 50° Premio Campiello con il romanzo “La collina del vento”. I romanzi che compongono la raccolta sono: “Il ballo tondo”, il primo romanzo di Abate, pubblicato nel 1991 da Marietti e nel 2000 da Fazi; “La moto di Scanderbeg”, romanzo del 1999 edito da Fazi; “Il mosaico del tempo grande”, pubblicato nel 2006 dalla Mondadori. I tre romanzi costituiscono una sorta di “trilogia arbëresh”, legati da un unico filo conduttore: l’amore, dell’autore, per la sua Hora e la fierezza delle sue radici. Lo scrittore ha definito la raccolta “la mia trilogia del cuore”, poiché era suo desiderio riunire in un unico volume i tre romanzi che raccontano la storia e l’epopea di Hora, dalla sua nascita, nel ‘400, fino ai giorni nostri, attraverso narrazioni legate tra loro dalla “lingua del cuore” dei protagonisti. “A casa parlavamo “si neve”, “come noi”, in arbëresh, e poi a scuola, all’età di sei anni cominciavamo a parlare “litisht”, l’italiano. Il tutto con naturalezza senza chiederci il perché e il percome”. Così si legge nel prologo del “Ballo tondo”, e Hora è Carfizzi, paese natio dell’autore, e piccola e antica comunità arbëreshe del crotonese. “La mia gratitudine affettuosa va alla mia Hora reale, Carfizzi, il paese dove sono nato, per tutte le belle storie che mi ha raccontato e fatto vivere”. Le tante storie che Abate, da bambino, ascoltava “a bocca aperta”, animato da una curiosità inesauribile per le storie della gente del suo paese. Il pensiero va a “Gojàri”, Boccadoro, l’artista del “Mosaico del tempo grande”, che ha mille storie da raccontare, tutte reali e preziose. Hora è un luogo dell’anima, un paese in cui, come nella Macondo di Màrquez, il tempo, i fatti, le persone sembrano avvolti in un’atmosfera magica e misteriosa. Questa trilogia racconta le diverse stagioni di Hora: il tempo dell’infanzia e della giovinezza, della scoperta dell’amore e della vita; ma anche il tempo dei distacchi dolorosi e dei ritorni; il tempo grande del mito che si mescola con il presente e la modernità.
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