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dalla "Gazzetta del Sud" del 7/02/2013
I bambini nella Shoah “osservati” da altri bambini, gli alunni della 2° e 3° classe della Scuola Primaria di Carfizzi. Intere lezioni dedicate alla conoscenza della loro esistenza nei campi di concentramento, alle privazioni e alle sofferenze subite. I giovani studenti, per ricordare i loro coetanei, in occasione della “Giornata della Memoria”, accompagnati dalle insegnanti Marianna Leonetti, Maria Grazia Chiarello e Pina Ferraro, sono partiti, la mattina del 1° Febbraio, per raggiungere Tarsia (CS) e il Campo di Internamento di Ferramonti. Emozionati e con la memoria ancora piena delle immagini grigie e fredde di Auschwitz, sono rimasti piacevolmente sorpresi nell’apprendere, dalla guida, che il campo di Ferramonti fosse in realtà un campo “buono”. Nel Museo della Memoria, le foto, i libri, i disegni e persino le pagelle di alcuni bambini, che hanno vissuto e frequentato le scuole del campo, hanno attirato l’attenzione degli alunni in visita. Molta la curiosità e tante le domande a cui la guida cercava di dare risposte. Visitando il campo, costruito da Mussolini sul modello dei lager nazisti, si è potuto constatare che del più grande campo di concentramento del fascismo italiano, che conteneva 92 capannoni e che ha ospitato fino a 2700 internati, ne è rimasto ben poco. Alla fine degli anni 60, infatti, fu consentito che l’area del campo fosse attraversata dalla rete autostradale A3 SA/RC. Solo alla fine degli anni 80 le Istituzioni cominciarono a rendersi conto dell’importanza dell’ex campo, ristrutturando due baracche. Ad accogliere i bambini in visita il sindaco di Tarsia, Antonio Francesco Scaglione, “bambini è importante raccontare, quando tornate a casa, quello che avete visto qui. Non si deve dimenticare”. La gita è proseguita al Museo Naturalistico di Tarsia e poi verso Cosenza con visita al Duomo e al Teatro Rendano.
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